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Twitter può salire, Google può cadere: cosa ci dice l’analisi tecnica – International Business Times Italia

Set 26, 2016

Twitter è tornato sotto i riflettori per la notizia giunta da fonti della CNBC secondo cui presto arriveranno offerte di acquisto per la compagnia. Le indiscrezioni hanno avuto come effetto un forte rialzo del titolo, che si è portato oltre i 20 dollari per azione. Da quando il social media è approdato a Wall Street nel 2013 il titolo, dopo aver rapidamente raggiunto il picco intorno ai 70 dallari per azione, è stato soggetto a continue flessioni, fino ad arrivare ad un minimo vicino ai 13 dollari per azione (verso fine 2015).

A far innervosire gli investitori le difficoltà di Twitter nel riuscire a generare ricavi soddisfacenti. Nel corso degli ultimi anni l’amministrazione ha cercato di modificare diverse volte l’identità originale del social media, specie nel corso del 2016, quando in ordine di tempo: è stata modificata la timeline (11 febbraio); sono stati introdotti gli stickers (27 giugno); è stato infine ammorbidito il limite dei 140 caratteri che lo ha reso famoso (19 settembre). Modifiche che fino a questo momento non hanno portato ad un miglioramento importante dei flussi di ricavi e ad una crescita della base di utenti, che da inizio 2015 pare essersi anzi stabilizzata intorno ai 300 milioni di utenti mensili attivi. Il social media di San Francisco inizia a mostrare un tasso di crescita decisamente più basso rispetto a quello degli anni passati, mentre la corsa di Facebook prosegue spedita senza rallentamenti di sorta.

Twitter logo al NYSEIl logo di Twitter al New York Stock Exchange REUTERS/Brendan McDermid

L’IMPROBABILE ACQUISTO DI SALESFORCE E L’EVENTUALE MATRIMONIO CON GOOGLE

L’annuncio di vendita arrivato venerdì (23 settembre) non si può quindi considerare un fulmine a ciel sereno. Per un’azienda poco profittevole e poco liquida come Twitter era anzi abbastanza atteso. Tra gli acquirenti interessati sono saltati fuori anche i nomi di Salesforce e Google. Quel che per ora è certo è che la storia e lo sviluppo futuro di Twitter dipenderà dalla visione e dalla forza della prossima proprietà.

Poco chiare sotto questo punto di vista appaiono le intenzioni di una compagnia come la Salesforce, che tra l’altro non è mai riuscita a presentare un profitto di bilancio positivo dal 1999 (anno della sua fondazione). La Salesforce è un’azienda leader nel segmento Software-as-a-Service che continua a crescere anno dopo anno, ma non si capisce come possa pensare di risolvere i suoi problemi di profittabilità acquistando una compagnia che fa a sua volta fatica a generare profitti. Bisogna ad ogni modo tenere conto che la corazzata guidata da Marc Benioff può di certo vantare esperienza e know how che potrebbero tornare utili per rilanciare Twitter. Rimane comunque da capire da dove l’azienda prenderebbe i soldi, dal momento che in cassa ha una liquidità irrisoria (più che di acquisto sarebbe in questo caso più sensato parlare di fusione).

Più fattibile, almeno sulla carta, il matrimonio tra Google e Twitter. Il colosso di Mountain View ha una liquidità in cassa di circa 60 miliardi di dollari e di certo ha tutti gli strumenti per poter investire sulla crescita di Twitter. L’azienda di Alphabet Inc. ha praticamente un monopolio nel segmento dei motori di ricerca, è ben posizionata nel comparto mobile grazie al sistema operativo Android, ed ha un piede nella ricerca e sviluppo praticamente in ogni ambito tech. Tuttavia, il tentativo di espansione nei social media non è andato a buon fine e Google Plus si è rivelato un flop. I numeri di Google sul suo social network sono stati più volte smentiti da studi esterni, come quello di Stone Temple Consulting, che ritrae una realtà dove solo una piccola frazione dei 2,2 miliardi di utenti Google usa attivamente il servizio e ben il 90% degli iscritti non hai mai postato sul social network. Un fallimento vero e proprio, mentre Facebook ha superato abbondantemente l’1,5 miliardi di utenti attivi mensilmente e inizia a rappresentare una seria minaccia al suo impero.

Per Google quindi l’acquisto di Twitter rappresenterebbe una nuova occasione per rilanciarsi sui social media e cercare di rafforzare quello che per ora appare come un suo punto debole.

Bisogna comunque considerare che chiunque deciderà di acquistare Twitter a questi prezzi potrebbe fare un vero e proprio affare. Il brand che è stato costruito in questi anni è molto forte, il social media ha una grande personalità e i ricavi, anche se sotto le stime, rimangono comunque in crescita. Stiamo parlando di un social media che ha avuto un impatto considerevole sui media e sul giornalismo, accorciando le tempistiche nella distribuzione delle notizie e moltiplicando le fonti delle stesse. Ormai è prassi consolidata per i network di notizie andare su Twitter per trovare immagini e video a seguito di un grande evento. Sotto questo punto di vista Twitter svolge una funzione sociale senz’altro utile e di maggior valore rispetto a quanto offerto da Facebook. Il problema della prossima proprietà sarà quindi capire come riuscire a far emergere tale valore, che evidentemente va ricercato in un modello di business alternativo da accostare a quello standard dei ricavi pubblicitari.

COSA CI DICE L’ANALISI TECNICA SU TWITTER E GOOGLE

Twitter, grafico mensileSul grafico mensile si vede chiaramente l’impostazione ribassista di Twitter. Solo sopra i 30 dollari per azione il titolo darebbe un chiaro segnale di inversione IBTimes Italia / XTB

Come possiamo vedere dal grafico mensile, il titolo Twitter (TWTR) si trova in una fase discendente e solo nell’ultimo anno pare abbia messo le premesse per una base e cercare di ripartire. Lo vediamo nel triplo minimo fatto registrare a febbraio, maggio e giugno 2016. Da allora il titolo sta facendo registrare massimi e minimi sempre più alti ma solo con la rottura della trendline ribassista tracciata dai massimi di sempre si avrebbe un primo vero segnale di inversione. La successiva rottura del massimo relativo di ottobre 2015 darebbe poi un forte segnale di acquisto, con primo target intorno ai 50 dollari per azione.

Twitter, grafico settimanaleIl titolo Twitter inizia a mostrare una tendenza rialzista di breve periodo IBTimes Italia / XTB

Sul timeframe settimanale vediamo che il titolo si è riportato nuovamente sopra l’EMA a 50 periodi e ha fatto segnare nuovi massimi dell’anno. Si vede chiaramente che il trend di breve periodo è tornato positivo.

Twitter, grafico giornalieroA seguito delle voci di vendita il titolo ha aperto un break-away gap. Potremmo essere all’inizio di un nuovo trend di medio-lungo periodo IBTimes Italia / XTB

Notiamo infine sul grafico giornaliero che è stato aperto un break-away gap, supporto da volumi di scambio molto alti (i più alti nella storia della compagnia). Nel brevissimo periodo potremmo avere un throwback sulla rottura del massimo precedente che non dovrebbe però portare alla chiusura del gap.

In generale quindi i segnali che arrivano dall’analisi tecnica supportano l’idea di un nuovo trend positivo di medio-lungo periodo per il titolo Twitter.

Google, grafico mensileIl titolo Google si appresta a far registrare nuovi massimi di sempre. L’impostazione di lungo periodo rimane decisamente rialzista. IBTimes Italia / XTB

Andiamo rapidamente a dare uno sguardo anche al titolo di Google. La cosa che sicuramente balza all’occhio osservando il grafico mensile è l’impostazione rialzista del titolo, che in questo momento si trova a rompere nuovamente i massimi di sempre e far segnare nuovi record. Apparentemente sembra che la corsa del titolo sia inarrestabile.

Google, grafico settimanaleSul timeframe settimanale possiamo ricavare qualche spunto interessante per l’andamento del titolo IBTimes Italia / XTB

Qualche piccolo spunto riusciamo a ricavarlo dal timeframe settimanale. Grazie a questo grafico possiamo affermare che il titolo prima di poter continuare a salire dovrà certamente effettuare un throwback intorno ai 750 dollari. L’altra cosa che possiamo notare, e forse è la più interessante, è che il titolo non è riuscito in passato a effettuare il throwback sulla rottura dei massimi relativi del 2013. Se questo livello dovesse chiudersi il titolo tornerebbe intorno ai 460 dollari. È uno scenario ovviamente molto negativo ma non impossibile: in questo caso il titolo andrebbe a cadere sulla trendline rialzista meno inclinata che abbiamo disegnato sul timeframe mensile. Questo sarebbe il target di Google nel caso in cui il trend di breve-medio periodo diventasse negativo.

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