LA MITICA soglia dei 140 caratteri è già un ricordo lontano. Perché su Twitter, è ufficiale, ora è possibile postare tweet lunghi il doppio in tutte le lingue (o quasi). Così il social dell’uccellino rende finalmente disponibile a tutti la novità annunciata a fine settembre, chiudendo con successo il test per dare agli utenti la possibilità di assaggiare l’espansione del messaggio. La prova su strada ha permesso alla piattaforma di verificare su un campione limitato quanto e come gli iscritti hanno utilizzato lo spazio in più. Non senza sorprese.
·LA VALANGA SCONGIURATA
“Noi, come molti di voi, – si legge nel post che sancisce il raddoppio – eravamo preoccupati che le timeline potessero riempirsi di tweet di 280 caratteri, e che le persone che avevano a disposizione questo spazio lo avrebbero sempre utilizzato per intero. Ma non è successo. Solo il 5% dei tweet inviati erano più lunghi di 140 caratteri e solo il 2% sopra i 190 caratteri”.
Niente panico, quindi: ”l’esperienza di lettura e browsing della timeline non cambierà sostanzialmente, perché continuerete a vedere grossomodo la stessa quantità di tweet nella timeline. Giusto per precisazione, bisogna considerare che i tweet contenenti un’immagine o un sondaggio solitamente occupano uno spazio maggiore di un tweet di 190 caratteri”. Insomma, non tutti avremo tanto da dire, o meglio da digitare, e quindi la lettura dei tweet altrui non dovrebbe complicare molto le cose. Queste le previsioni del social di Jack Dorsey, ma ci sono altri dettagli interessanti sul test dei 140+140.
LEGGIDa haiku a quartina di Stefano Bartezzaghi
·GLI ESPERIMENTI DI SCRITTURA
In realtà, dopo i primi entusiasmi, molti di quanti hanno usufruito dello spazio extra sembra siano tornati presto a dosare i caratteri, mantenendosi come da abitudine al di sotto dei 140. “Le persone – è scritto nel post – si sono prodigate in esperimenti divertenti e creativi, come quello di scrivere un carattere per riga per rendere i tweet davvero ‘extra large’. Si è trattato però di un effetto di breve durata. Sicuramente noteremo un’ondata di questo effetto anche a seguito dell’annuncio di questa settimana, per poi poterci però aspettare un ritorno alla normalità subito dopo”.
·LO SPAZIO PREMIA
Più tweet e maggiore engagement. La novità ha anche fatto registrare un aumento di like, retweet e @mention, insieme a un incremento del numero di follower e del tempo speso in generale su Twitter. Gli iscritti al servizio sembrano trarre maggiore soddisfazione già solo all’idea di avere più spazio per esprimersi. Cosa che riguarda le lingue occidentali, perché per quelle asiatiche (giapponese, coreano e cinese) – già escluse dalla fase beta (ossia di prova) – resta invece valido il limite dei 180 che sembra stare loro a pennello.
“Abbiamo deciso di introdurre questo cambiamento dopo aver attentamente osservato e ascoltato una problematica spesso riscontrata dalla nostra community globale” spiega il post rassicurando i lettori/utenti che, nonostante le nuove possibili lungaggini, Twitter resterà pur sempre uno strumento semplice e agile. I cinguettii più lunghi non diventeranno un complicato rumore di fondo, fa intendere l’azienda che grazie alla novità si avvicina un po’ di più ai post no limits di Facebook.
“Continueremo ad ascoltare la community e a lavorare per rendere Twitter più facile per tutti, – si legge ancora – mantenendo quello che gli utenti amano”. Una dichiarazione di intenti per trattenere quella base di iscritti che ha toccato i 330 milioni.
·SE 280 CARATTERI NON BASTANO
Largo al nuovo limite nell’autostrada dei cinquettii, quindi, per chi scalpita all’idea di correre digitando su più caratteri di prima: il dibattito su pro e contro risponde all’hashtag #twitter280. Nel frattempo c’è già qualcuno che ha trovato il modo di allargarsi. Il 4 novembre due hacker sono riusciti ad approfittare di una vulnerabilità del sistema postando un tweet lungo più di 30mila caratteri. L’azienda di San Francisco è corsa subito ai ripari. ”Non ci credete?” hanno scritto gli autori dell’azione dimostrativa, Timrasett e HackneyYT, vantandosi di avere superato di gran lunga il limite massimo dei 280, quando ancora non era neppure esteso a livello globale. Un record che resterà difficile da battere, anche con il nuovo tetto.