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TV, smartphone e tablet non fanno male ai bambini

Ott 24, 2016

Secondo la AAP, l’Accademia Americana dei Pediatri, le linee guida riguardo a quanto tempo i bambini passano di fronte agli schermi sono da rivedere.

Se prima il consiglio dei pediatri era quello di limitare l’utilizzo di dispositivi tecnologici a un massimo di due ore al giorno, dopo una serie di articoli pubblicati sulla rivista scientifica Pediatrics, è chiaro come la AAP abbia cambiato idea, anche per stare al passo con i tempi.

Per i bambini di età inferiore ai 18 mesi il consiglio è sempre quello di evitare qualsiasi dispositivo tecnologico, tranne per le videochiamate, mentre per quelli dai 2 ai 5 anni il limite dovrebbe essere di un’ora al giorno. Per regolare queste attività in modo efficace è stato creato un software che permette di creare un “piano mediatico famigliare”.

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L’obiettivo della AAP è quello di regolare l’utilizzo di dispositivi tecnologici e il conseguente tempo trascorso di fronte allo schermo, in modo da evitare di limitare lo svolgimento di attività fisiche, di apprendimento e socializzazione. Sarebbe quindi opportuno creare appositi spazi in casa liberi dalla tecnologia, ma anche utilizzarla in maniera da favorire l’interazione sociale.

Assolutamente vietato è l’utilizzo di dispositivi elettronici durante i pasti e un’ora prima di andare a dormire. Per i bambini di due anni sarebbe importante essere introdotti a questo tipo di tecnologie dai genitori, utilizzando solo “programmi di alta qualità” possibilmente educativi.

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È bene evitare di dare ai bambini l’accesso da applicazioni troppo frenetiche che non possono capire, così come quelle dai contenuti violenti. Altro consiglio è quello di rimuovere cellulari e simili dalle stanze da letto, evitando anche di farsi disturbare da essi durante i momenti di gioco con i figli.

Oltre a queste indicazioni, tuttavia, si fa una sostanziale differenza tra software “di svago” e “di apprendimento”, in modo tale da lasciare più spazio ai ragazzi che vogliono fare uso di questo tipo di applicazioni. In sostanza quindi la AAP vuole cercare di rendere più intelligente l’uso della tecnologia, grazie anche ad una rivalutazione e distizione sul tipo di uso che si può fare di essa.

Siete d’accordo con questi limiti un po’ meno restrittivi?

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