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Tutto quello che c’è da sapere sulla mobilità elettrica

Mag 8, 2021

Per contrastare i cambiamenti climatici i governi di tutto il mondo stanno lavorando sulla transizione energetica, favorendo il passaggio dall’utilizzo dei combustibili fossili all’uso delle fonti di energia rinnovabili. Uno dei settori d’intervento è quello dei trasporti, per supportare la mobilità elettrica e ridurre l’inquinamento legato alla circolazione dei veicoli. La smart mobility rappresenta un nuovo modello green e sostenibile per muoversi a zero o basse emissioni, caratterizzato in Italia da normative e agevolazioni che bisogna conoscere per capire quali sono le opportunità della mobilità elettrica.

Cosa prevede la legge sulla mobilità elettrica

L’obiettivo dell’Unione Europea è trasformare il vecchio continente nel primo luogo al mondo a impatto zero, un progetto ambizioso alla base del Green Deal europeo. Questo programma prevede la cessazione di ogni emissione di gas serra entro il 2050, favorendo l’economia green, nuovi modelli più efficienti come la sharing economy e la creazione di posti di lavoro legati alle occupazioni “verdi”. Tra i vari punti della strategia c’è l’introduzione di modalità di trasporto più pulite, economiche e sane, a partire dalle auto ibride e dalle macchine elettriche, fino ad arrivare ai veicoli più innovativi come le vetture a idrogeno.

Ovviamente, anche l’Italia ha sviluppato un piano per la lotta all’inquinamento e il sostegno alla conversione energetica, attraverso una serie di interventi tra cui agevolazioni per l’acquisto di veicoli green e la sperimentazione in corso per la micromobilità elettrica. Quest’ultima è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2019, tramite una serie di modifiche al Codice della Strada per consentire la circolazione di mezzi non autorizzati in precedenza, tra cui monopattini elettrici, monowheel, hoverboard e segway.

Il programma per la mobilità elettrica in Italia riguarda anche le bici elettriche, o meglio le ebike a pedalata assistita, infatti i veicoli che rispettano determinati requisiti sono equiparati ai velocipedi e possono godere di alcune agevolazioni. Con il Decreto Semplificazioni del 2020, invece, sono state stabilite le norme che regolano la realizzazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici, con sostegni economici per l’installazione delle colonnine pubbliche e private, un iter burocratico semplificato e l’individuazione delle modalità di accesso.

Cos’è la micromobilità elettrica

Dall’estate 2019 è in corso la sperimentazione per la micromobilità elettrica, come previsto dalle leggi ratificate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Dm Infrastrutture del 4/06/2019 e articolo 33 bis del Dl 162/2019). Questo test ha introdotto l’equiparazione alle bici di monopattini elettrici, segway, hoverboard e monowheel, garantendo una serie di benefici per l’utilizzo di questi mezzi per i piccoli spostamenti. Allo stesso modo, è stata concessa l’omologazione come velocipedi delle bici a pedalata assistita, purché in linea con i requisiti indicati dal Codice della Strada.

Queste misure sono state integrate con alcuni incentivi per l’acquisto di veicoli green per la micromobilità elettrica, come il Bonus Bici 2020 con il quale era possibile ottenere un’agevolazione di 500 euro per comprare ebike o monopattini elettrici (articolo 229 del Decreto Rilancio). Anche per il 2021 è atteso il ritorno del Bonus Mobilità, tuttavia diverse Regioni propongono già misure di supporto per l’acquisto di questi mezzi per gli spostamenti urbani ecologici, con lo scopo di incentivare la mobilità sostenibile all’interno del territorio.

Mobilità elettrica monopattini: cosa bisogna sapere

Tra i veicoli al centro della smart mobility ci sono i monopattini elettrici, mezzi a zero emissioni ideali per gli spostamenti brevi in città e per coprire l’ultimo miglio in modo ecologico. Questi dispositivi si possono usare sia come soluzione di trasporto autonoma, ad esempio per raggiungere il posto di lavoro se si trova nelle vicinanze della propria abitazione, sia come integrazione dell’auto o del trasporto pubblico. Secondo l’articolo 1 della Legge di Bilancio 2020, che supera la precedente norma del DM 229/2019, sono ammessi alla sperimentazione soltanto i monopattini elettrici che rispettano alcune caratteristiche tecniche precise.

In particolare, il veicolo deve avere un motore con una potenza massima di 500 watt, inoltre deve essere dotato di avvisatori acustici, luci per la guida notturna e sistemi per l’autolimitazione della velocità, la quale non può superare i 25 Km/h sulle strade urbane e sulle piste ciclabili delle strade extraurbane. Dopodiché, bisogna rispettare il limite di 6 Km/h nelle aree pedonali, mentre per il transito nelle piste ciclabili urbane la velocità massima consentita è di 20 Km/h. Un’altra restrizione interessa le dimensioni del monopattino, le quali non devono eccedere una larghezza di 1,30 metri, una lunghezza di 3 metri e un’altezza di 2,20 metri.

I veicoli che rispettano questi parametri sono equiparati ai velocipedi come previsto dall’articolo 50 del Codice della Strada, quindi possono beneficiare di alcuni vantaggi importanti, almeno fino a quando continuerà la sperimentazione per la micromobilità elettrica e non verranno introdotte delle modifiche normative. Nel dettaglio, non serve l’immatricolazione dei monopattini elettrici e non è necessaria la patente di guida, tuttavia è stata fissata l’età minima a 14 anni e i minorenni devono obbligatoriamente indossare il casco, mentre per i maggiorenni è facoltativo.

La micromobilità elettrica con hoverboard, segway e monowheel

La sperimentazione per la smart mobility in Italia comprende l’uso di altri tipi di veicoli a zero emissioni per la micromobilità urbana sostenibile, tra cui hoverboard, segway e monowheel. Gli hoverboard sono dispositivi particolari, in quanto sono delle pedane per i piedi autobilanciate dotate di ruote da guidare senza manubrio, avanzando e decelerando appena attraverso lo spostamento del peso corporeo in avanti e indietro. Senza dubbio sono dei mezzi abbastanza difficili e complessi da utilizzare, soprattutto se comparati con i monopattini elettrici e le ebike.

I segway sono abbastanza simili agli hoverboard, tuttavia a differenza di quest’ultimi sono dotati di un manubrio, un supporto che aiuta a mantenere l’equilibrio e garantisce maggiore sicurezza nel controllo del veicolo. Il funzionamento invece è lo stesso, in quanto per avanzare e frenare bisogna spostare il corpo spingendolo leggermente in avanti oppure indietro. Infine, la mobilità elettrica prevede anche l’impiego del monowheel, mezzi composti da una sola ruota con due pedane per i piedi ai lati senza manubrio, in cui il bilanciamento viene supportato da un sistema che aiuta a mantenere l’equilibrio.

Secondo la normativa di legge, hoverboard, monowheel e segway possono circolare all’interno delle aree urbane, nelle piste ciclabili, nelle aree pedonali e nelle zone con limite e di velocità a 30 Km/h. Per quanto riguarda i segway si possono portare nelle aree pedonali mantenendo una velocità entro i 6 Km/h, mentre negli altri tratti il limite è di 20 Km/h. L’utilizzo di hoverboard e monowheel, invece, è consentito appena nelle zone pedonali e non possono superare i 6 Km/h, inoltre tutti i dispositivi devono essere dotati di appositi sistemi per la limitazione automatica della velocità.

La mobilità elettrica e le biciclette a pedalata assistita

La legge sulla mobilità elettrica prevede un altro veicolo per la smart mobility, le ebike, bici elettriche e pedalata assistita in cui il motore si attiva dopo la spinta iniziale. Anche questi mezzi sono equiparati ai velocipedi, come indicato dall’articolo 50 del Codice della Strada, quindi sono soggetti alle norme di comportamento previste dall’articolo 182 del CdS. Le ebike omologate come velocipedi devono avere una potenza entro 250 watt (0,25 kW), inoltre l’aiuto del motore deve attivarsi soltanto dopo la prima pedalata manuale e disattivarsi automaticamente una volta raggiunti i 25 Km/h.

Questi modelli usufruiscono di varie agevolazioni, infatti si possono portare senza patente, non devono essere targati, non è richiesta l’assicurazione né il pagamento del bollo. Al contrario, le biciclette elettriche autonome, in cui il motore funziona senza spinta iniziale, la potenza è superiore a 250 watt oppure la velocità arriva oltre i 25 Km/h, sono equiparati ai ciclomotori. In questo caso bisogna rispettare tutti gli obblighi di legge, tra cui il pagamento del bollo, l’applicazione della targa, l’uso del casco, la sottoscrizione di un polizza assicurativa, il rilascio della carta di circolazione e il possesso della patente B o AM con età minima di 14 anni.

Il futuro della mobilità elettrica

La sperimentazione italiana sulla micromobilità elettrica sta per concludersi, perciò sono in arrivo novità importanti sul futuro della smart mobility. Senza dubbio alcune proposte saranno riconfermate, nonostante potrebbero essere introdotte nelle modifiche alle normative vigenti, inoltre è atteso anche un aggiornamento del Codice della Strada. Alcune iniziative, infatti, sono state un vero e proprio successo, come i monopattini elettrici e le bici elettriche, con una forte diffusione nell’ultimo anno soprattutto all’interno delle grandi città come Milano e Roma.

La mobilità sostenibile dei prossimi anni sarà sempre più green, condivisa e integrata, a partire dal potenziamento dell’infrastruttura di ricarica grazie all’arrivo dei fondi europei del Next Generation EU. Una maggiore diffusione delle colonnine elettriche favorirà l’uso dei veicoli per la micromobilità a zero emissioni, inoltre i nuovi modelli in commercio sono caratterizzati da funzionalità smart innovative e sono in grado di offrire elevati standard di sicurezza. Allo stesso modo, una tendenza che verrà incentivata è quella della sharing economy, con il supporto delle soluzioni di condivisione dei mezzi elettrici ecologici e di noleggio.

Il trend è sostenuto sia dal settore pubblico che privato, come dimostrano alcune compagnie di NLT che hanno iniziato a offrire il monopattino elettrico insieme al noleggio dell’auto, una soluzione ottimale per coprire l’ultimo miglio in modo 100% green. In questo processo gioca un ruolo fondamentale la tecnologia, con app e servizi digitali che consentono di agevolare la micromobilità, l’interoperabilità e la condivisione, accelerando il passaggio verso un modello di trasporto urbano ed extraurbano sempre più connesso e pulito.

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