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Tutor autostradali spenti: le tratte interessate e i motivi

Ago 31, 2023

Autovelox e Tutor autostradali sono gli strumenti di rilevamento della velocità che noi tutti conosciamo, molto temuti dagli automobilisti. Il funzionamento è differente: se l’autovelox capta immediatamente la velocità dell’auto nel momento in cui passa nel punto esatto dove il dispositivo è stato installato, i varchi di entrata e uscita del Tutor invece calcolano la velocità media di percorrenza dei veicoli che entrano ed escono dal tratto controllato dallo strumento. Il risultato è lo stesso: una multa salata che arriva direttamente a casa, per eccesso di velocità.

In questo periodo però alcuni Tutor autostradali sulla rete italiana sono stati spenti, si tratta chiaramente di uno stop temporaneo, che non durerà per sempre e legato alla presenza di cantieri aperti. A seconda dell’andamento dei lavori però i limiti di velocità cambiano costantemente, motivo per cui era impossibile tenere monitorata la velocità di percorrenza dei veicoli con i Tutor.

Le tratte interessate

I Tutor autostradali sono stati disattivati in alcuni tratti interessati dai lavori in corso:

A6 nel tratto Torino-Savona;
A7 nel tratto Milano-Genova;
A26 nel tratto Genova-Gravellona Toce.

In ogni caso, attenzione: i limiti di velocità devono essere comunque rispettati. Innanzitutto per la sicurezza, ma anche perché – nel periodo di disattivazione dei Tutor – la Polizia farà i rilievi con gli autovelox.

L’estate 2023 è stata soprannominata “l’estate degli autovelox”, sono stati installati molti più rilevatori rispetto all’anno scorso, soprattutto nelle zone maggiormente colpite dall’esodo e controesodo estivo.

Una volta che i cantieri saranno terminati e chiusi, chiaramente i Tutor saranno riaccesi e si tornerà quindi a calcolare la velocità media dei veicoli in percorrenza su quelle tratte.

I cantieri sulle autostrade italiane

È stato fatto un maxi-investimento per ammodernare la rete autostradale italiana, per seguire il piano di ristrutturazione già stabilito nel 2018, per la rete gestita da Autostrade per l’Italia. Un’iniziativa molto importante, decisa in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova. La spesa prevista è di oltre 21 miliardi di euro.

I cantieri aperti in Italia negli ultimi due anni sono stati 22mila, la rete autostradale ha bisogno di lavori di “ristrutturazione” per una maggior sicurezza. Ma si punta a diminuire il più possibile l’incidenza dei cantieri sul traffico, infatti già dal 2026 l’impatto dei lavori sulla circolazione dovrebbe essere pari a zero.

Non è tutto, nell’ambito del nuovo Codice della Strada – di cui si è tanto parlato quest’estate – e delle nuove norme, in realtà da tempo il Ministero dei Trasporti sta valutando se alzare i limiti di velocità da 130 a 150 km/h in determinate tratte.

Tutor autostradale: i benefici

I Tutor autostradali in Italia esistono ormai dal 23 dicembre 2005, strumento molto utile per la sicurezza stradale, i numeri parlano: dopo solo un anno dall’installazione dei primi dispositivi, il tasso di mortalità sulle autostrade interessate è sceso addirittura del 51%.

Si tratta di un sistema gestito dalla Polizia Stradale, in grado di calcolare la velocità media di un mezzo su un determinato tratto di strada, registrata grazie all’ingresso e all’uscita dei veicoli dai portali appositi. Se la velocità è sotto la soglia consentita, i dati vengono cancellati, in caso contrario scatta la multa.

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