L’idea di un tunnel sottomarino che colleghi Londra a New York, un’opera titanica di circa 5000 chilometri, ha recentemente riacceso l’interesse dei media e del pubblico. Sebbene proposta per la prima volta oltre 200 anni fa dall’ingegnere francese Albert Mathieu-Favier a Napoleone, soltanto oggi, grazie agli sviluppi tecnologici, inizia ad assumere una parvenza di fattibilità.
Un tunnel che attraversa l’Oceano: progetto molto ambizioso
L’obiettivo principale di questo progetto ambizioso è rivoluzionare il trasporto intercontinentale, proponendo un’alternativa ecologica ai voli transatlantici. I treni ad altissima velocità, come gli Hyperloop, capaci di raggiungere i 5000 km/h in un ambiente sottovuoto, permetterebbero di viaggiare tra Europa e Nord America in poche ore, si stima addirittura 54 minuti.
Ma la realizzazione di un’opera di tale portata si scontra con sfide tecniche e finanziarie colossali. Il costo stimato, pari a 19,8 trilioni di dollari, rappresenta una cifra astronomica, insostenibile non solo per i singoli imprenditori, ma anche per gli Stati. La costruzione richiederebbe tecnologie di scavo ben più avanzate rispetto a quelle attuali.
Lo zampino di Musk dietro al piano
The Boring Company di Elon Musk, nota per la realizzazione di tunnel più brevi in California e a Las Vegas, si è candidata per il progetto. L’azienda punta sullo sviluppo di nuove tecnologie di scavo per ridurre i tempi di realizzazione. Con le tecniche attuali, come quelle utilizzate per il Tunnel della Manica, ci vorrebbero ben 790 anni per completare l’opera. Le opzioni per la costruzione del tunnel includono la perforazione del fondale oceanico o la creazione di una struttura fluttuante ancorata al fondo marino. Entrambe presentano sfide ingegneristiche mai affrontate prima su questa scala, rendendole al momento irrealizzabili. Nonostante le difficoltà, i recenti progressi tecnologici conferiscono al progetto una nuova credibilità. Tuttavia, esperienze simili, come l’Hyperloop, hanno incontrato ostacoli legati alla sicurezza e alla fattibilità economica.
Se realizzato, il tunnel Londra – New York avrebbe un impatto paragonabile a una rivoluzione copernicana sui trasporti intercontinentali. Oltre a offrire un’alternativa ecosostenibile ai voli, modificherebbe radicalmente i modelli di viaggio e le connessioni tra Europa e Nord America. Il progetto si inserisce in un contesto di crescente interesse per i tunnel di grandi dimensioni. Osservando cosa sta accadendo nel mondo, ci sono attualmente: il tunnel del Brennero e il Fehmarnbelt tra Danimarca e Germania; un tunnel sottomarino tra Inghilterra e Irlanda; la realizzazione in Italia delle gallerie del Nodo di Genova e del Terzo Valico per l’Alta Velocità da Milano; la costruzione della prima linea ad alta velocità in Inghilterra, da Birmingham a Londra.
Nelle mani della tecnologia
L’innovazione tecnologica nel campo dello scavo è cruciale per la realizzazione del tunnel. The Boring Company punta su nuove tecnologie per scavare a basso costo e alta velocità. Tecnologie come la tunnel boring machine, utilizzata a Milano per la M4 e la M5, non sono sufficienti. L’azienda ha già dimostrato la sua capacità di costruire tunnel in modo efficace su brevi tratti, come in California e per il Convention Center di Las Vegas, ma questa volta la posta in palio sarebbe molto più alta e ardita. Tuttavia, con Musk nei paraggi niente sembra veramente impossibile. Vedremo se presto o tardi questo piano andrà a segno.