MILANO – Le parole di Donald Trump sull’accordo commerciale con la Cina rivitalizzano le Borse, che trattavano deboli dopo le parole di Lagarde e alcuni dati macro penalizzanti, a cominciare dalla crescita dei sussidi per la disoccupazione americani a quota 252 mila, peggio delle attese. Negativa anche la lettura della produzione industriale dell’Eurozona di ottobre, calata dello 0,5% sul mese precedente e del 2,2% annuo.
ll presidente americano ha twittato che Washington e Pechino sono “molto vicini ad un grande accordo” e le Borse hanno accelerato al rialzo. Secondo il Wall Street Journal, gli Stati Uniti avrebbero offerto alla Cina una riduzione del 50% delle tariffe esistenti per circa 360 miliardi di dollari sui beni importati negli Usa e l’annullamento del nuovo round di dazi che dovrebbe entrare in vigore domenica prossima.
Wall Street, che aveva aperto in rosso, ha segnato nuovi record: alla chiusura degli scambi in Europa, il Dow Jones modera i guadagni ma è ampiamente in positivo (+0,7%), lo S&P500 sale dello 0,75% e il Nasdaq dello 0,8 per cento.Getting VERY close to a BIG DEAL with China. They want it, and so do we!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) December 12, 2019
Milano si rafforza e chiude in rialzo dell’1,02%. Anche le altre Piazze europee terminano in positivo: Parigi +0,5%, Francoforte +0,6% e Londra sfiora il +1%. Oggi gli occhi sono puntati sulle elezioni in Gran Bretagna, che saranno decisive per gli esiti della Brexit: i primi exit poll arriveranno stasera intorno alle 22.
L’euro perde leggermente quota sul dollaro in chiusura pur mantenendosi sopra la soglia degli 1,11 biglietti verdi. Al termine della giornata sui mercati del vecchio continente la divisa unica europea viene scambiata in zona 1,1115 contro il dollaro e a circa 121,50 yen. A 109,30 il cross tra dollaro e divisa giapponese. A perdere terreno è invece la sterlina, con i mercati incerti sull’esito delle elezioni britanniche. Il cambio si colloca in chiusura in zona 1,3120 contro il dollaro e a circa 0,8475 contro l’euro.
Questa mattina la Borsa di Tokyo ha chiuso in cauto rialzo, in vista della scadenza del 15 dicembre, quando scatteranno i previsti nuovi rialzi tariffari Usa verso la Cina. L’indice Nikkei sale dello 0,14% a 23.424,81 punti.
Dall’agenda macroeconomica si segnalano poi i dati sull’inflazione in Francia (+0,1% a novembre e in accelerazione a +1% annuo) e il calo dello 0,8% in Germania, con un +1,1% annuo. Gli ordini di macchinari del settore privato in Giappone sono crollati del 6% ad ottobre rispetto al mese precedente secondo il dato ‘core’ e sono scesi del 6,1% su anno. Istat, in Italia, segnala la disoccupazione in calo nel terzo trimestre al 9,8 per cento.
Chiusura in leggero calo per lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi. Il differenziale ha terminato la seduta a 150 punti, contro i 153 di ieri. Il rendimento dei titoli italiani è all’1,23% contro il -0,27% di quelli tedeschi.
Anche il petrolio reagisce con un balzo a New York alla news di Trump: le quotazioni salgono dell’1,5% a 59,65 dollari al barile.