Da sempre il mercato americano dell’automotive è uno dei più floridi al mondo. I principali costruttori del Vecchio Continente hanno fatto affari d’oro in Usa, anche nei difficili anni della crisi. Questa tendenza sarà frenata dalla decisione di Trump di stabilire dei dazi elevatissimi sulle importazioni a partire dal 3 aprile 2025. Tutte le nuove auto importate negli Stati Uniti, infatti, saranno soggette a una imposta doganale del 25%. La sovrattassa sarà istituita a numerose eccellenze italiane, come vini, formaggi e altri prodotti agroalimentari.
Il rieletto Presidente degli Usa annuncerà, il prossimo mercoledì 2 aprile, i nuovi dazi che si andranno a sommare a quelli sulle importazioni di acciaio e alluminio e altri prodotti da Messico, Canada e Cina. Misure estreme per provare ad arginare il successo commerciale straniero e spingere molti produttori a realizzare negli Stati Uniti degli impianti. In tal modo l’economia interna, secondo i piani del tycoon, dovrebbe avere un boom nei prossimi anni.
Conseguenze pesanti per l’Italia
I dazi 25% voluti da Trump andranno a colpire svariate Nazioni. Italia, Francia e Germania saranno le realtà europee più colpite, ma anche Canada, Messico e Paesi asiatici saranno travolti dalle misure imposte dall’inquilino della Casa Bianca. Si tratta di un giro di affari da 220 miliardi di dollari solo per le importazioni Usa di auto da oltre confine, una cifra che raddoppia e raggiunge i 474 miliardi di dollari, considerando tutti i prodotti legati alla filiera delle quattro ruote. “Quello che faremo sarà imporre un dazio del 25% su tutte le auto che non sono prodotte negli Stati Uniti. Partiamo da una base del 2,5%, che è l’attuale tariffa, e la portiamo al 25%“, ha sancito Trump.
Le mosse del Presidente degli Stati Uniti rischiano di avere un effetto negativo, sul breve periodo, pesante secondo gli analisti. In base a quanto annunciato da Reuters, dovrebbe registrarsi un aumento dei prezzi dei veicoli dovuti ai dazi, con un conseguente calo interno e globale. Già i numeri dell’automotive sono stati allarmanti nel 2024, ma con queste premesse saranno previsti ulteriori licenziamenti nei prossimi anni. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sentenziato la decisione “dannosa per le imprese e ancora peggiore per i consumatori. Ora valuteremo questo annuncio insieme alle altre misure che gli Stati Uniti stanno pianificando nei prossimi giorni. L’Ue continuerà a cercare soluzioni negoziate, tutelando al contempo i propri interessi economici“.
Fonte: ANSADazi Usa, conseguenze pesanti per l’Italia
La reazione ai dazi di Donald Trump
Secondo l’economista e il primo ministro del Canada, Mark Carney, si tratta di “un attacco diretto” ai lavoratori del Paese. “Difenderemo i nostri lavoratori, le nostre aziende e il nostro Paese, e lo faremo insieme“, ha sancito il successore di Justin Trudeau. Dal Giappone fanno sapere che Tokyo valuterà “tutte le opzioni” per replicare all’offensiva di Trump. In Corea del Sud è stato annunciato un piano di emergenza per il settore automobilistico entro aprile. I dazi potrebbero mettere la parola fine a diverse realtà aziendali già in affanno e l’ansia sta salendo anche tra gli esperti.
Patrick L. Anderson, fondatore dell’Anderson Economic Group, ha annunciato: “Le dichiarazioni del Presidente di oggi suggeriscono che acquirenti e lavoratori del settore automobilistico si troveranno di fronte a uno shock nel giro di meno di un mese. Tariffe di questo livello comporteranno aumenti di costo tra i 4.000 e i 10.000 dollari, colpendo anche molte auto considerate americane“.