• 23 Novembre 2024 15:31

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Truffa dell’adesivo al parcheggio, scatta l’allarme: di cosa si tratta

Mag 31, 2024

Ogni occasione è valida per i “furbetti”. Che colgono la minima opportunità per farsi beffe degli ignari automobilisti. Negli ultimi tempi sono diventati sempre più comuni i casi di truffa dell’adesivo, riguardante gli utenti in cerca di parcheggio. La strategia, ormai rodata, trae fondamento dalle stesse dinamiche, perfezionate a discapito dei poveri conducenti. In buona sostanza, essa prevede di applicare un finto verbale di divieto di sosta sul parabrezza di una vettura parcheggiata.

Il messaggio, solitamente studiato a fondo e con toni minacciosi, induce il malcapitato di turno a credere di avere violato una qualche norma su terreno privato. Approfittando della scarsa conoscenza in materia, un truffatore si presenta poco dopo. Sotto le mentite spoglie di un proprietario o di un addetto autorizzato, porge la richiesta, un aut aut in piena regola: o viene pagata una sanzione o scatta il verbale, di importo maggiore.

Come riconoscere la fregatura

La convinzione manifestata dagli autori tende a cogliere in inganno. Talmente il sistema è ben oliato da indurre a cadere nel tranello, salvo poi rendersi conto dell’abbaglio subito, quando ormai sarà troppo tardi. Purtroppo, non tutti sono mossi dai migliori principi ed è essenziale informarsi sulla truffa dell’adesivo, onde evitare di finire dritto dritto nella lista delle vittime. Una serie di dettagli aiuta a “stanare” i malviventi. Innanzitutto, prestate attenzione ai verbali di divieto di sosta. Nello specifico, alla presenza o meno di loghi, ingombri e numerazioni identificative dell’ente o dell’autorità emittente. Sono assenti? Puzza di bruciato… Infatti, le etichette dei responsabili sono di solito privi di elementi di riconoscibilità.

Se nell’area dove è stato lasciato il veicolo mancano cartelli o segnaletica a impedire la sosta, è quasi certa la “sola”. Occhio aperti, quindi. Vale lo stesso laddove sia richiesto il pagamento in contanti. Ciò poiché le multe per divieto in divieto di sosta vengono abitualmente notifica in forma scritta e prevedono metodi di transazione tracciabili, quali il bonifico bancario o il bollettino postale. Invece, chi ha secondi fini tende a chiedere un pagamento in contatti, in maniera da eludere i controlli.

Le strategie di difesa

In definitiva, di indizi ve ne sono molteplici, e li puoi facilmente individuare a questo punto. Episodi simili hanno preso larga, sulla base delle poche nozioni a riguardo, unita a un naturale senso di allerta. Non capita, infatti, così di frequente di Gli autori di simili comportamenti sanno assumere un’immagine rispettabile, degna di ascolto e di fiducia. Purtroppo, la situazione è diversa e prenderne nota delle indicazioni ti eviterà delle spiacevoli scoperte in un secondo frangente.

Se trovi un adesivo sul parabrezza, mi raccomando, lascia perdere un pagamento immediato. Non consegnare denaro a nessuno, nemmeno se la persona si spaccia come un vigile o un proprietario terriero. La notifica fasulla è priva, manco a dirlo, valore legale e non comporta alcuna multa. Toglierla è sufficiente. Da vittime o testimoni del raggiro, provvedi a denunciare l’accaduto alle Forze dell’Ordine, le quali provvederanno a mettersi sulle tracce dei colpevoli.

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