AGI – Morte in totale solitudine per Emanuele Busellini Jr, 78enne trovato morto nella sua casa ad Altofonte, a un mese dal decesso. L’uomo era figlio di Emanuele Busellini, agricoltore di Altofonte di 39 anni, ucciso nella strage di Portella della Ginestra il primo maggio del 1947. La Cgil esprime dolore e amarezza per le circostanze della morte. Era un poeta, aveva scritto anche una poesia sulla strage di Portella. Era nato ad Altofonte il 31 agosto 1947, quattro mesi dopo l’assassinio del padre.
Storia del padre
La storia del padre ebbe un corso diverso rispetto alle altre vittime: il suo cadavere fu ritrovato il 22 giugno successivo, giorno degli attentati alle camere del lavoro di Carini, Monreale, Piana, Altofonte e Partinico, all’interno di una foiba nella zona dello Strasatto, dalle parti di Fontana Fredda, profonda oltre 30 metri. L’ipotesi fatta fu che Busellini, testimone scomodo per essersi imbattuto nel gruppo di fuoco che poco prima aveva sparato sulla folla di contadini, venne rapito e ucciso dalla banda Giuliano di ritorno dalla strage di Portella della Ginestra. La sua memoria annualmente viene ricordata dalla Camera del lavoro di Palermo e dell’associazione Portella della Ginestra dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti della strage del primo maggio 1947 portando dei fiori nella foiba di Valle Monaco, in contrada Mungilicasi, nei pressi di Giacalone, dove furono trovati i suoi resti.
Dolore e amarezza
“Siamo dispiaciuti per la scomparsa ad Altofonte di Emanuele Busellini, figlio di quell’Emanuele Busellini, il campiere dei contadini, che la banda Giuliano assassinò il giorno stesso della strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947 – dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Cgil Palermo Dino Paternostro – e il dispiacere diventa amarezza se si pensa che Busellini Jr è morto in solitudine e il suo corpo è stato trovato in casa dopo circa un mese dal decesso. Certamente è una vittima della solitudine, del suo carattere schivo, ma anche del trauma di avere convissuto per tutta la vita con la tragedia del padre ucciso, quando non era ancora nato”.
Ricordo di Emanuele Busellini
“Emanuele Busellini – aggiungono Francesco Petrotta dell’associazione familiari delle vittime di Portella della Ginestra e Giovanni Pileri, responsabile Camera del lavoro di Altofonte – lo ricordiamo presente alle manifestazioni organizzate dalla Cgil insieme al comune di Altofonte per ricordare il padre, con la collocazione di una targa in marmo sul luogo del delitto. E lo vogliamo ricordare sempre come una persona che, senza colpe, ha pagato un altissimo tributo alla violenza criminale di banditi e mafiosi che hanno insanguinato la nostra Sicilia”.