Si chiama TROPICO e diventerà una web serie di animazione realizzata da artisti italiani. O potrebbe diventarlo se il progetto su Kickstarter sarà pienamente finanziato, nel qual caso TROPICO sarà pubblicata in forma gratuita online. In caso contrario si farà lo stesso ma la produzione seguirà canali tradizionali e sarà qualcosa di molto diverso.
Ne abbiamo parlato con Marco Pavone, produttore, autore e regista di TROPICO. Marco vanta una lunga esperienza nel campo dell’animazione che affonda le proprie radici nel settimanale Topolino e che si evolve fino alla firma di opere proprie e videoclip per musicista affermati. Chi vuole conoscerlo può vedere il suo Burqa su Netflix.
TROPICO è una serie ambientata in un futuro postapocalittico: non sappiamo che cosa è successo ma la civiltà sulla Terra è finita. Gli esseri umani sopravvivono in gruppi relativamente piccoli ed è passato abbastanza tempo per dimenticare il passato – testimoniato solo da alcune rovine visibili sullo sfondo. Parlando con Marco, mi è sembrato di riconoscere l’impianto narrativo di The Walking Dead – un racconto corale di sopravvivenza – ma anche quello di La Macchina del Tempo di H.G. Wells, con un futuro popolato di esseri umani che sono tornati a una forma primitiva.
Sembra che manchi tuttavia la lettura positiva rappresentata dagli Eloi nel testo di Wells. Quello di TROPICO è un mondo oscuro sia fisicamente, con alberi enormi che permettono alla luce di farsi strada a fatica, sia simbolicamente: gli esseri umani hanno costruito un mondo che è forzatamente violento, pericoloso.
Ecco, i 12 episodi previsti racconteranno le avventure di questi uomini e donne che sono tornati a una vita primitiva. Sono raccoglitori e cacciatori, ma soprattutto hanno perso le leggi morali ataviche e profondamente radicate nell’animo – vien da sé che la violenza è una costante che non sconvolge ma è solo una parte del gioco.
Per Marco si tratta di un’occasione per giocare con gli archetipi umani e per immaginarsi come saremmo se esposti a un contesto selvaggio e pericoloso, privi di tutti i vincoli rappresentati dalle regole etiche e morali. Un’opera che è “psicanalitica in un certo senso” per dirla con le sue stesse parole.
È sicuramente un’idea affascinante, che si svilupperà in due possibili modi: se TROPICO ottiene il finanziamento richiesto su Kickstarter (60.000 euro), allora Marco e il resto del team – tutti italiani – ne faranno 12 episodi sfruttando al massimo la libertà creativa che i finanziatori avranno concesso loro.
Ciò significa tra le altre cose nessuno dei vincoli tipici delle produzioni televisive: per esempio, se un episodio deve durare solo 3 minuti per dire tutto quello che c’è da dire, allora non durerà di più – secondo Marco si può ipotizzare una durata “media” di cinque minuti, ma è ancora un’opera in sviluppo.
Di contro, in una normale serie TV la durata è predefinita (generalmente 45-50 minuti), e gli autori dovranno comunque inventarsi qualcosa per riempire tutto quel tempo. Il risultato è evidente: in ogni serie TV diversi episodi risultano noiosi e artificialmente lunghi. Nel cassetto dei progetti c’è anche un albo a fumetti che andrebbe a integrare la narrazione della web serie.
Se invece la campagna non dovesse raggiungere l’obiettivo prefissato, allora Marco svilupperà il progetto in modo tradizionale. Potrebbe diventare una serie TV oppure un film, e in ogni caso sarà distribuito nei modi che conosciamo. E con ogni probabilità sarà un prodotto a pagamento.
Se volete sostenere TROICO non dovete far altro che dare il vostro contributo al progetto su Kickstarter. Restano ancora cinquanta giorni circa.