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Treno deragliato nel Lodigiano, i sopravvissuti: «Le valigie volavano, aggrappata al sedile pensavo di morire» – Corriere della Sera

Feb 7, 2020

Micaela ha 24 anni ed una delle dipendenti del servizio bar del Frecciarossa. Quando il treno uscito dai binari c’era un suo collega che stava servendo i pochi passeggeri delle prime carrozze mentre lei e un’altra collega erano nella numero tre, dove c’ il bar, appunto. Si sono spente le luci, i vetri hanno cominciato a tremare e sono scoppiati i finestrini, ricorda. Mi sono messa sotto il bancone e l sono rimasta per due o tre minuti, finch il convoglio non si fermato. stato traumatico. La collega stata sbalzata nel nostro bagnetto di servizio e il collega non si trovava. Abbiamo pensato al peggio finch non lo abbiamo visto davanti alle carrozze di testa. Forse era proprio lui l’uomo dalla maschera di sangue descritto da Alessandro Rosato, medico, anche lui fra i passeggeri sopravvissuti, e da Federico Vadal, il ragazzo che stava nel vagone numero sette. O forse era il capotreno, Davide, rimasto fino a tarda sera in osservazione all’Ospedale di Lodi: la divisa strappata appesa a un passo da lui e zero voglia di parlare.

L’unico ricoverato a Lodi si chiama Javier Sanchez, peruviano, 39 anni, addetto alle pulizie del Frecciarossa. Al momento dello schianto era in una carrozza di coda, caduto e ha una frattura scomposta alla gamba sinistra che sar operata oggi.

Non ha ferite gravi, invece, il ragazzo di 21 anni arrivato al Pronto soccorso di Piacenza: Credevo di essere morto dice. Io sono musulmano, ho chiuso gli occhi e ho pregato.

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