Un’evasione con sbarre segate e lenzuola usate come funi, nella migliore tradizione di film e fumetti. Intorno alle 3 di stanotte tre uomini sono evasi dal carcere dell’isola di Favignana. I tre dopo aver segato le sbarre sono saliti sul tetto del reparto e con delle lenzuola a mò di fune, si sono lanciati sul muro di cinta. Poi, sempre con le stesse lenzuola, si sono calati sulla strada. La notizia è stata confermata dalla direzione del penitenziario.
Fra i tre evasi c’è anche un ergastolano, condannato per omicidio, di cui è stato reso noto il cognome, Avolese, originario di Pachino, nel Siracusano. Gli altri due sono di Vittoria (Ragusa): Scardina e Mangione (mancano ancora i loro nomi di battesimo) che avrebbero dovuto finire di scontare la pena nel 2032 e nel 2037
Il sindacato autonomo della Polizia penitenziaria Sappe, era stato il primo a dare la notizia dell’evasione, sia pur sotto forma di indiscrezione. Il sindacato giudica quanto accaduto “un evento irresponsabile e gravissimo, per il quale sono già
in corso le operazioni di polizia dei nostri agenti per la cattura degli evasi. Nei primi sei mesi del 2017 si sono verificate nelle carceri italiane 6 evasioni da istituti penitenziari, 17 da permessi premio e di necessità, 11 da lavoro all’esterno, 11 da semilibertà e 21 mancati rientri di internati”, spiega Donato Capece, segretario generale del sindacato. “La sicurezza interna delle carceri – aggiunge – è stata annientata da provvedimenti scellerati”.