• 7 Febbraio 2025 16:47

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Traffico in tilt sull’A4, TIR si ribalta e blocca la carreggiata

Feb 7, 2025

Un leggero spostamento a sinistra, poi una sterzata decisa a destra. Girato sull’A4 Torino-Milano tra Rondissone e Borgo d’Ale, un TIR sembra cercare un punto d’appoggio, ma lo perde in un attimo. Poi, il disastro: il mezzo colpisce il guardrail, si impenna, si ribalta su un fianco. E torna a rimbalzare sulla carreggiata, spargendo il proprio carico come un’esplosione silenziosa. Dietro di lui, le auto in corsa. Un attimo prima erano semplici veicoli in viaggio, un attimo dopo sono sopravvissuti a un’onda d’urto.

Autostrada in ostaggio

L’episodio viene catturato da una dash cam. Una telecamera che racconta la realtà senza filtro, senza la possibilità di distogliere lo sguardo. Il filmato è già virale. Un testimone muto di un pomeriggio che poteva finire in tragedia. La persona al volante è l’unica coinvolta. Forse un malore, forse un colpo di sonno. Quel che è certo è che il tempo si è fermato in quell’istante. Il mezzo ha perso il controllo, il peso si è sbilanciato, la gravità ha fatto il resto. Il guardrail, pensato per proteggere, è diventato un trampolino di lancio per il gigante di ferro.

Le vetture dietro si fermano, qualcuno scende, qualcuno chiama i soccorsi. C’è chi osserva la scena con il fiato sospeso, ancora incredulo di essere lì, incolume. Il conducente, invece, è ferito, ma cosciente. Lo estraggono dall’abitacolo e lo trasportano in ospedale. Le sue condizioni sono serie, ma non critiche.

Il caos è servito. La viabilità si blocca, il serpentone d’auto si allunga all’infinito. L’A4 diventa un’arteria congestionata, costretta a chiudere per ore. I veicoli vengono deviati, l’uscita a Rondissone diventa un imbuto in cui finiscono tutti. Borgo d’Ale, il punto di rientro, sembra lontano anni luce.

I soccorsi lavorano per liberare la carreggiata, ma non è semplice. Il TIR non è solo un ostacolo, è un monolite riverso sull’asfalto, un problema di tonnellate che va rimosso con precisione chirurgica. Ci vuole tempo, pazienza, fatica. Solo a notte fonda l’autostrada torna a respirare.

La solita lezione dimenticata

Ogni sinistro riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale, ma per quanto? Qualche giorno, qualche settimana, poi tutto torna come prima. Eppure, i numeri parlano chiaro. Ogni anno, sulle autostrade italiane, migliaia di incidenti coinvolgono mezzi di qualsiasi tipo, alcuni dei quali sfociano nella tragedia. Malori, distrazioni, colpi di sonno, guasti meccanici: bastano pochi secondi per trasformare un viaggio in un bollettino di guerra.

Ci sono le leggi, ci sono i controlli, ma c’è anche la realtà: a maggior ragione, i conducenti dei TIR vengono messi alla prova da turni infiniti e stress continuo. La scena, nuda e cruda, ci mette al corrente sui possibili pericolo che corriamo alla guida. In questo caso tutti ne sono usciti sani e salvo, il traffico ha ripreso il suo ritmo, il video ha continuato a girare. L’autostrada è tornata alla sua normalità fatta di fretta, sorpassi e clacson. Ma per chi era lì, per chi ha visto quel gigante ribaltarsi davanti ai suoi occhi, la normalità ha un sapore diverso. Più amaro, più fragile. Perché la verità è sempre la stessa: basta un attimo.

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