Toyota ha progettato un nuovo motore a combustione interna, un 2.0 turbo benzina a quattro cilindri, che si preannuncia come un piccolo gioiello da utilizzare nei suoi futuri modelli sportivi. Questo propulsore è pensato per erogare 400 CV nelle versioni stradali, ma la potenza può salire fino a 600 CV per le auto destinate specificamente alla pista. Il propulsore è stato presentato per la prima volta su una GR Yaris modificata, con motore centrale, dimostrando la sua flessibilità di installazione. Una delle caratteristiche distintive di questa unità è la sua capacità di essere collocata sia in posizione trasversale che longitudinale, il che apre la strada a diverse possibilità di applicazione.
Un progetto modulare
Questo motore non è solo un prototipo isolato, ma fa parte di un progetto più ampio per lo sviluppo di una famiglia modulare di motori. L’idea è quella di realizzare unità con cilindrate comprese tra 1.5 e 2.0 litri, sia per modelli stradali che da competizione. Secondo Hiroki Nakajima, Chief Technology Officer di Toyota, questi propulsori saranno ottimizzati principalmente per l’elettrificazione, ma non si trascurerà l’aspetto del “divertimento” durante la fase di progettazione. Toyota ha anche dichiarato che queste nuove unità potranno raggiungere i 600 CV senza l’ausilio dell’elettrificazione.
Questo nuovo motore rappresenta un cambiamento di strategia per Toyota, che sembra voler mantenere un ruolo di primo piano nel mondo delle auto sportive, senza rinunciare ai motori endotermici. Nonostante la crescente attenzione all’elettrificazione, il colosso nipponico non intende abbandonare completamente le unità a benzina, anzi, sta investendo nello sviluppo di nuove tecnologie che combinino prestazioni elevate e rispetto per l’ambiente.
L’azienda sta considerando la possibilità di impiegare questo propulsore nella prossima generazione di Supra, sostituendo l’attuale B48 realizzato insieme a BMW. Inoltre, ci sono speculazioni su un possibile ritorno di modelli iconici come la MR2 e la Celica, che potrebbero beneficiare di questa nuova tecnologia. Anche le nuove generazioni dei modelli GR potrebbero continuare la loro carriera con l’implementazione di questo propulsore. Toyota potrebbe anche decidere di condividere questa tecnologia con altri marchi come, ad esempio, Mazda.
Una mossa che va controtendenza
La decisione di Toyota di sviluppare motori a combustione interna, in un momento in cui molte Case automobilistiche puntano sull’elettrico o, più in generale, sull’elettrificazione indica una strategia ben precisa: offrire una ricca gamma di opzioni ai propri clienti, combinando diverse tecnologie per soddisfare gusti differenti. L’azienda del Sol Levante si pone come obiettivo quello di offrire sia l’efficienza dell’ibrido che il puro piacere di guida tipico dei motori termici, dimostrando la volontà di non rinunciare a nessuna delle due opzioni. In tale maniera, Toyota si posiziona come un’azienda capace di adattarsi alle esigenze del mercato, senza abbandonare la propria eredità e la sua passione per le auto sportive.
È importante sottolineare che il progetto è ancora in fase di sviluppo, quindi i dettagli potrebbero cambiare nel tempo. Tuttavia, l’annuncio di questo nuovo motore da parte del gigante giapponese indica una chiara direzione per il futuro: la volontà di continuare a innovare nel campo dei motori a combustione interna, senza rinunciare alla loro importanza per gli appassionati di auto sportive.