L’andazzo è quello che è, per i motori Diesel: osteggiati non solo in Italia da tante amministrazioni cittadine, sono loro a torto o a ragione sul banco degli imputati come responsabili principali dell’inquinamento urbano. E nonostante un motore a gasolio consumi indiscutibilmente meno di un benzina di pari cilindrata, pare che siano destinati all’estinzione, almeno fino a quando il vento non cambierà.
L’agonia l’ha acuita poi il caso Volkswagen, che ha reso velocemente impopolare il motore ad accensione spontanea. Molti costruttori dunque si adeguano e puntano sull’ibrido.
La capofila non poteva che essere Toyota, che sulle “elettrificate” ci ha costruito su una bella fama. Così, dopo aver eliminato i motori Diesel dalla gamma Lexus, cosa di cui pochi si erano accorti vista l’esiguità dei numeri del pur eccellente marchio giapponese (4.003 unità vendute in Italia nel 2017, record di sempre), adesso tocca al brand Toyota annunciare una gamma completamente “Diesel free”.
A partire dall’1 gennaio 2018 in Italia non sono infatti più commercializzate Toyota Diesel destinate al trasporto passeggeri. Così come su Aygo, C-HR e Prius di ultima generazione, che non ne hanno mai auto uno, i Diesel spariscono dalla gamma di Yaris, Auris e RAV4.
Fine dunque dei motori D-4D, come li chiamava Toyota. Accanto alle motorizzazioni ibride, resteranno disponibili le sole unità benzina 1.0, 1.2 e 1.5 sui segmenti delle piccole e delle compatte.
Escluse dal “repulisti” invece i mezzi commerciali e i fuoristrada: Hilux, Land Cruiser, Proace e Proace Verso potranno continuare a rifornirsi alla pompa del gasolio.