Ennesimo salto nel futuro da parte di Toyota, che prosegue il proprio cammino di produzione con attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. Per far ciò la Casa nipponica ha tolto i veli alla seconda generazione di Toyota Mirai, il veicolo elettrico a celle a combustibile di idrogeno che ha fatto il suo debutto nel parco auto dell’azienda asiatica nel 2014.
La berlina, il cui sviluppo è iniziato dai primi anni ’90, ha sin da subito conquistato i consumatori che ne hanno apprezzato l’animo green che le permette di portare a zero le emissioni inquinanti. Il motore, che non utilizza l’energia attinta dalla rete elettrica, è sviluppato per sfruttare le celle a combustibile, che combinando l’idrogeno con l’ossigeno producono la forza necessaria per avviare e alimentare l’unità. Una tecnologia studiata e progettata negli anni da parte dei giapponesi che sono riusciti a superare importanti limiti, quali i tempi di ricarica e la conseguente autonomia, che potevano sembrare degli ostacoli insormontabili per il futuro della quattro ruote a idrogeno.
La nuova generazione di Mirai, che si è rinnovata offrendo un appeal più emozionale, può contare su diverse novità rispetto alle versioni precedenti presenti sul mercato. Disponibile in tre diversi tipi di allestimento che spaziano tra i 66.000 e i 76.000 euro, tra le prime differenze riscontrabili rispetto al passato c’è un look più aerodinamico grazie all’abbandono delle discusse linee “pesanti” del modello. La nuova berlina ha infatti un profilo più aggressivo e filante, una lunghezza che tocca quasi 5 metri (con 85 mm in più rispetto alla prima generazione) e una riduzione dell’altezza di 61 mm.
Tra le variazioni più importanti c’è l‘aumento del passo, di ben 140 mm, che rende Mirai accogliente, confortevole e generosa per i cinque posti previsti. Mentre gli ingegneri della Casa proseguono il lavoro di studio per la progettazione del primo motore a idrogeno, a bordo della nuova versione della coupé arrivano anche altri serbatoi che ampliano l’autonomia del mezzo: ben tre, che disposti a forma di T sotto il pianale, contengono 5,6 kg di idrogeno portando a 650 km l’autonomia complessiva.
Ridotto anche lo stack delle celle a combustibile, passato da 370 a 330, che permette l’alleggerimento e il conseguente aumento di potenza dai 155 CV della prima generazione ai 182 CV attuali. Capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 9 secondi, con ben 6 decimi in meno rispetto alla versione precedente, Mirai si spinge fino a un massimo di 175 km/h. Il modello, che va ad arricchire la scelta per gli affezionati del marchio, può contare inoltre su tempi di ricarica paragonabili a quelli delle auto a motorizzazione termica: solo 5 minuti per il pieno.