• 5 Luglio 2024 14:53

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Toti: la mozione di sfiducia arriva in aula. Lui si difende “vogliono distruggere il Modello Liguria”

Giu 3, 2024

AGI – Approda domani nell’aula Sandro Pertini di via Fieschi la mozione 109, ovvero quella con cui l’opposizione chiede al Consiglio regionale di sfiduciare il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, agli arresti domiciliari dal 7 maggio con l’accusa di corruzione. Lui in un intervento che sarà letto in aula dal capogruppo della Lista Toti Liguria chiede la fiducia per proseguire e accusa “La sinistra cerca una spallata”. 

 

Nella mozione, i proponenti Luca Garibaldi, Ferruccio Sansa, Fabio Tosi, Giovanni Battista Pastorino, Roberto Arboscello, Enrico Ioculano, Davide Natale, Armando Sanna, Selena Candia, Roberto Centi, Paolo Ugolin, in rappresentanza dei partiti di centro sinistra (Partito Democratico, M5S, Linea Condivisa e Lista Sansa), all’opposizione in consiglio, spiegano che “ci troviamo di fronte a una giunta e a una maggioranza che non ha le condizioni politiche per proseguire, dimezzata per potere e funzioni, senza l’autorevolezza necessarie per gestire nella pienezza delle proprie competenze e con la credibilità necessaria per le sfide che riguardano la nostra Regione”.

 

Per queste ragioni, e per la “tenuta economica e sociale”, i partiti di minoranza chiedono “lo scioglimento del consiglio regionale e lo svolgimento di nuove elezioni come l’unica strada possibile per restituire dignità alle istituzioni, per evitare una situazione di stallo della Regione e per garantire un governo regionale che operi nella piena legittimazione democratica e politica”.

 

La seduta si aprirà alle 10, poi è prevista una pausa dalle 13 alle 14, per poi ricominciare a oltranza. Secondo la Costituzione, “il Consiglio regionale – si legge nell’articolo 126 – può esprimere la sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta mediante mozione motivata, sottoscritta da almeno un quinto dei suoi componenti e approvata per appello nominale a maggioranza assoluta dei componenti”.

 

Intanto la scorsa settimana Giovanni Toti, nella sua casa di Ameglia, ha incontrato – con l’ok della Procura – l’assessore Giacomo Giampedrone e, successivamente, ha preparato una lettera che verrà letta nella giornata di domani, dal capogruppo della Lista Toti, Alessandro Bozzano. Durante l’incontro il governatore oggi sospeso e sostituito dal leghista Alessandro Piana, ha fatto arrivare tra le righe un messaggio forte e chiaro: “Non mi dimetto, si va avanti compatti insieme alla maggioranza”.

 

Il discorso di Toti. Si difende ed attacca il PD

I quotidiani “Il Giornale” e “La Verità” anticipano oggi ampi stralci dell’intervento del presidente della Regione, Giovanni Toti che domani sarà letto in aula dal consigliere Alessandro Bozzano della lista Toti Liguria.

 

“Ringrazio tutti i leader locali e nazionali che hanno senza tentennamenti espresso la propria opinione e posizione. Uno su tutti, Matteo Salvini, che venendo a posare il primo cassone della diga, la settimana scorsa, non solo si è preso il merito che gli spetta, ma ha rivendicato una storia che è di tutti noi. Il presidente Toti fin da subito si è messo a disposizione dei magistrati per chiarire tutti i contorni di questa vicenda. Non imiterò le opposizioni parlando delle ombre lunghe che riguardano il PD. Dopo un decennio di costanti sconfitte, politiche ed elettorali, la stessa classe dirigente della sinistra che ha saputo deludere i cittadini, più di ogni altra, in una regione dove fortissima era la sua tradizione, oggi intravede grazie a un’inchiesta della magistratura  la possibilità di recuperare un po’ il terreno perduto” scrive il presidente ai domiciliari dallo scorso 7 maggio. 

 

Toti continua ad attaccare le opposizioni “voi non odiate le opere e i progetti in quanto tali, voi li odiate in quanto unità di misura della vostra incapacità, passata e presente” e aggiunge “volete distruggere il modello Liguria che in questi anni, con la orgogliosa reazione al crollo del Morandi è stato costruito”. 

 

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