• 26 Giugno 2024 13:36

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Torna l’inflazione ma resta bassa: +1,2% la media del 2017

Gen 5, 2018

Secondo la stima preliminare Istat, a dicembre 2017 l’inflazione aumentata dello 0,4% su base mensile e dello 0,9% rispetto a dicembre 2016, lo stesso livello di novembre. In media, nel 2017 i prezzi al consumo registrano una crescita dell’1,2% dopo la lieve flessione del 2016 (-0,1%). L’inflazione di fondo, quella cio al netto degli energetici e degli alimentari freschi, si attestata a +0,7%, un tasso solo di poco pi elevato rispetto a quello del 2016 (+0,5%). L’Istituto parla di una chiara inversione di tendenza, che consente di riagganciare il livello dei prezzi del 2013, ovvero di 4 anni prima.

Torna il rialzo prezzi dopo deflazione

Se i prezzi di benzina, diesel e gli altri carburanti nel 2016 erano risultati in discesa (-5,9%), nel 2017 secondo l’Istat sono invece tornati in territorio positivo (+6,2%). Dinamica simile per i beni energetici regolamentati , quelli che vanno a finire nelle bollette (a +2,9% da -5,0%). Quanto ai prodotti per la tavola freschi, gli alimentari non lavorati, nel 2016 erano s saliti ma solo dello 0,4% mentre lo scorso anno hanno segnato un rialzo del 3,6%. Sono queste componenti pi volatili ad avere spinto i prezzi del 2017, spiegano dall’Istat.

Carrello della spesa pi caro dell’1,5%

Nella media del 2017 il cosiddetto carrello della spesa, ovvero i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona salgono dell’1,5%, in decisa ripresa rispetto allo 0,1% dell’anno prima. A dicembre invece il rialzo si

fermato all’1,3% (pi contenuto anche a confronto con novembre (+1,6%).

Deficit-Pil, Istat: nel terzo trimestre 2017 migliora al 2,1%

Nel terzo trimestre del 2017 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil stato pari al 2,1%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali a confronto dello stesso trimestre del 2016 (quando era stato del 2,4%). Lo comunica l’Istat. Il saldo primario delle amministrazioni pubbliche (cio l’indebitamento al netto degli interessi passivi) risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,2% (1,4% nel terzo trimestre del 2016). Anche il saldo corrente delle amministrazioni pubbliche stato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,3% (0,6% nel terzo trimestre del 2016). Secondo i dati, poi, la pressione fiscale scende al 40,3% – valore pi basso dal 2011 – mentre crescono il reddito delle famiglie e la propensione al risparmio.

Nei tre trimestri indebitamento al 2,3% del Pil

Complessivamente, spiega l’Istat, nei tre trimestri del 2017 si registrato un indebitamento netto pari al 2,3% del Pil, in miglioramento di 0,2 punti percentuali rispetto corrispondente periodo dell’anno precedente. Il saldo primario (indebitamento/accreditamento al netto degli interessi passivi), nel terzo trimestre, risultato positivo per 5.273 milioni di euro (5.883 milioni di euro nel corrispondente trimestre del 2016). La relativa incidenza sul Pil stata pari all’1,2% (1,4% nel terzo trimestre del 2016).

Nei primi tre trimestri, in termini di incidenza sul Pil, il saldo primario stato positivo e pari all’1,5% (1,4% nello stesso periodo del 2016). Il saldo corrente (risparmio) nel terzo trimestre del 2017 risultato positivo per 5.386 milioni di euro (2.620 milioni nel corrispondente trimestre dell’anno precedente). L’incidenza sul Pil stata dell’ 1,3%, a fronte dello 0,6% nel terzo trimestre del 2016. Nei primi tre trimestri del 2017 il saldo corrente in rapporto al Pil stato positivo e pari allo 0,9% (0,5% nel corrispondente periodo del 2016). Le uscite totali nel terzo trimestre 2017 sono aumentate dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2016. La loro incidenza sul Pil in termini tendenziali si ridotta di 0,5 punti percentuali. Nei primi tre trimestri del 2017 l’incidenza delle uscite totali sul Pil stata pari al 46,8%, in riduzione di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2016.

Pressione fiscale in calo

La pressione fiscale stata pari al 40,3%, in riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Istat spiega che si tratta del valore pi basso dal 2011. Anche il dato relativo ai primi nove mesi del 2017, pari al 40,2%, il pi contenuto da sei anni.

Famiglie, cresce reddito e propensione al risparmio, rallentano i consumi

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici aumentato dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti solo dello 0,2 per cento (il rialzo congiunturale pi contenuto dall’inizio del 2016. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici aumentata di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente (ma in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al 2016), salendo all’8,2 per cento. A confronto con il trimestre precedente, spiega l’Istat, il potere d’acquisto delle famiglie aumentato dello 0,8%, grazie anche alla lieve flessione del deflatore implicito dei consumi delle famiglie (-0,1%). In termini tendenziali il reddito disponibile delle famiglie consumatrici aumentato del 2,1%, mentre il deflatore implicito dei consumi aumentato dell’1%, determinando una crescita del potere di acquisto dell’ 1,1 per cento.

Stabili gli investimenti

Il tasso di investimento delle famiglie consumatrici nel terzo trimestre stato pari al 5,9%, stabile sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto allo stesso trimestre del 2016. L’aumento degli investimenti fissi lordi (+0,2%) risultato pi contenuto di quello del reddito lordo disponibile.

Il tweet del segretario Pd

Renzi: tasse scese di 2 punti, ne toglieremo altri due

Su Twitter il segretario del Pd Matteo Renzi commenta i dati: Dati #ISTAT. La pressione fiscale era al 42.4% nel IIItrimestre 2012 e oggi al 40.3% nel

IIItrimestre 2017 – scrive – in cinque anni le tasse sono scese di due punti. Per i prossimi cinque anni dobbiamo farne altri due. Non facciamo miracoli, ma risultati #passodopopasso. Gli altri? Soddisfazione anche del vicesegretario dem Maurizio Martina, che twitta: Dati Istat certificano pressione fiscale mai cos bassa dal 2011. In questi anni abbiamo impresso una svolta. C’ ancora molto da fare. La strada giusta. Pagare meno, pagare tutti per davvero.

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