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Torino, la sindaca Appendino difende Lagioia dagli attacchi della Lega: “Non si tocca”

Mag 13, 2019

“Nicola Lagioia deve dimettersi e deve fare lo stesso il suo direttivo” ha sentenziato in mattinata il capogruppo della Lega in Comune Fabrizio Ricca. Ma ha ricevuto , nel giro di qualche ora, dure reazioni. “Non permetteremo alla Lega di distruggere il lavoro di tre anni col quale abbiamo faticosamente salvato il Salone. Nicola Lagioia, direttore della rinascita del Salone, non si tocca, è patrimonio della città. Se la Lega vuole prendersela con qualcuno se la prenda con chi si è assunto la responsabilità politica della scelta, ovvero la sottoscritta”. Sulla stessa linea il presidente regionale Sergio Chiamparino: “Ricca se fosse venuto avrebbe sentito che quel clima di confronto e’ stato difeso dalla posizione presa da me e da Chiara Appendino. Un clima che appartiene al Salone del libro e che affonda nei decenni. Un clima che Lagioia ha saputo esaltare e rendere ancora più forte e dinamico. Non mi stupisce che sia la Lega a prendere una posizione contro il Salone del libro. Io sarò contro ogni tentativo di indebolire. Assolutamente non si tocca Lagioia, la formula si può cambiare, si può ammodernizzare. Ci sono i risultati al di là delle mie posizioni, ci sono quelli. Dico che se non avessimo preso la posizione che abbiamo preso su Altaforte questo sì che avrebbe nuociuto al salone del libro. La Lega pensa che sia una delle tante poltrone su cui vorrebbero fare mercimonio ma si sbaglia di grosso. Sarà la stessa comunità del Salone a rivoltarsi”

Ma cosa ha sostenuto Ricca? “Non è francamente accettabile che il direttore di un evento importante come il Salone del Libro, evento in crescita e con una credibilità democratica internazionale da difendere, faccia partire un boicottaggio contro lo stesso evento che organizza” . Non è nemmeno accettabile che Lagioia non si sia scusato per la lista di proscrizione stilata dal suo amico Raimo, dove giornalisti non omologati al pensiero unico che sembra essere tanto caro a Lagioia e editori liberali venivano invitati a non partecipare all’evento” afferma il capogruppo della Lega in Comune Fabrizio Ricca. E aggiunge nel suo attacco: “Il Salone si merita pluralità, democrazia e libertà e il clima che si è creato in questi giorni di polemica va esattamente nella direzione opposta a questi principi insindacabili quando si parla di cultura. Rimane anche assurdo e da chiarire l’atteggiamento censorio e limitante della libertà di espressione messo in campo da Regione e Comune. Appendino e Chiamparino non hanno speso una sola parola per difendere giornalisti come Buttafuoco, Giuli e editori come Giubilei, marchiati come “razzisti” e “non graditi”. Per questo chiediamo un passo indietro a chi non è intervenuto tempestivamente per difendere autori che con la loro presenza, negli anni, hanno contribuito al successo del Salone”.

Alberto Cirio, forzista, canidato del centrodestra alla guida del Piemonte con l’appoggio della Lega osserva: “Qualsiasi tipo di valutazione sulla governance del Salone del libro andrà fatta una volta insediato il futuro governo regionale e alla luce dei risultati effettivamente conseguiti, perché parliamo di un evento che rappresenta una risorsa importante, per Torino e per il Piemonte, e dobbiamo preservarlo Certo è che, se saremo noi alla guida della Regione, il Salone dovrà essere un luogo in cui la libertà di espressione viene garantita a tutti. Non accetteremo, infatti, una impostazione che miri a piegarlo alle sensibilità politiche di turno”

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