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Torino, bambina malata abbandonata dalla mamma. Per sei mesi è adottata dai servizi sociali

Gen 13, 2019

Martina ha vissuto appena sei mesi, senza mai uscire dall’ospedale. Attaccata ai tubi e alle macchine. La madre, con un trascorso difficile alle spalle, non se l’è sentita di riconoscerla per via della sua situazione economica e di tutti quei problemi di salute che senza delle risorse finanziarie alle spalle sarebbe stato ancora più complicato affrontare. Già quando è venuta al mondo, al Santa Croce di Moncalieri, le avevano detto che sarebbe stato difficile che superasse i primi giorni: la piccola era nata con una malattia genetica e una grave cardiopatia. Di fatto ha conosciuto solo il reparto Sapi (Subintensiva allargata prima infanzia) del Regina Margherita di Torino. Domenica, il giorno dell’Epifania, questo piccolo angelo è volato in cielo. Per tutti questi sei mesi la sua famiglia sono stati gli assistenti sociali del Comune di Moncalieri, che già seguivano la madre. L’hanno vista crescere e lottare, tra pianti e momenti più sereni. Hanno sperato che alla fine ce la facesse, che vincesse una battaglia impossibile, ma ci sarebbe voluto davvero un miracolo. Non solo, hanno cercato di riavvicinare, nonostante la situazione, la mamma alla piccola. E quando questa piccola vita alla fine si è spenta, è stata una sconfitta per tutti. Un dolore immenso. Martina non c’era più: non dovevano più andare in ospedale a prendersi cura di lei. Ormai però questa bambina era entrata nel cuore di tutti quelli che l’avevano conosciuta.

E così quelle persone hanno deciso di farsi carico loro tutte le spese del funerale: dai servizi sociali del Comune di Moncalieri è partita una colletta a cui hanno preso parte un po’ tutti quelli che avevano avuto modo di conoscere il sorriso di quella bambina, Martina. Lo stesso sindaco, Paolo Montagna, che in questi mesi le ha fatto da curatore legale e ha dovuto suo malgrado prendere delle decisioni difficili in merito alla sua salute. L’assessore ai servizi sociali del Comune, Silvia Di Crescenzo. Gli stessi assistenti sociali che l’hanno seguita fin dalla sua nascita. Proprio da loro, da Giuseppina, è partita l’idea di raccogliere dei soldi per lei. E ancora, gli infermieri e i medici del Regina Margherita. E decine e decine di persone tra privati cittadini, personale dell’Asl di Moncalieri e due comunità religiose.

“Per noi è una storia drammatica – dice il sindaco Paolo Montagna – che ci addolora tutti. Ho assunto la tutela giuridica di questa bambina sin dal primo giorno. Purtroppo ci avevano informato sulla gravità delle sue condizioni di salute e che non ci sarebbe stato nulla da fare”. Martina avrebbe potuto vivere un giorno come un anno: ha lottato per sei mesi. Poi si è arresa. “L’abbiamo sempre seguita, accompagnata in tutto questo tempo che purtroppo ha trascorso interamente in ospedale. Proprio per questo non ce la siamo sentiti di lasciarla sola in quest’ultimo viaggio. Non lo avremmo mai fatto. Abbiamo deciso di partecipare in prima persona alle spese. E il fatto che un’intera comunità ci abbia seguiti fa capire come questa bambina sia riuscita a farsi amare da tante persone. Seppure la sua vita sia stata breve è riuscita a creare attorno a sé tanto amore”. Martina, che non ha conosciuto il calore di una famiglia vera, ha però ricevuto un affetto immenso da tutte le persone che l’hanno incrociata anche solo per poco. ieri il suo funerale , al cimitero di Moncalieri. Sulla sua bara un cuscino di rose bianche e rosa, accompagnato dal nastro della città di Moncalieri. “Ci è sembrato giusto sostenerla in quest’ultima parte della sua vita – conclude Montagna -. Purtroppo ci sono anche storie così, estremamente drammatiche che coinvolgono dei bambini innocenti”.

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