Tutte le famiglie, nessuna esclusa, sono benvenute a Torino. Recita così lo striscione esposto sulla facciata del Municipio di Torino in concomitanza con l’avvio, a Verona, del congresso della famiglia. “Da tempo il Comune ha deciso di mutare la visiione di un unico modello di famiglia pensando a quella pluralista – spiega la sindaca Chiara Appendino – Qui tutte le famiglie sono benvenute. Nessuna esclusa”.
Era stata proprio la sindaca Appendino la prima in Italia a iscrivere all’Anagrafe il figlio di due donne omosessuali, “forzando” la legge e ponendo fine ai dinieghi che fino a quel momento le due mamme – una delle quali è Chiara Foglietta, consigliera comunale del Pd – avevano ricevuto negli uffici comunali. Una decisione, quella della sindaca, che ebbe poi effetto su tante altre “famiglie arcobaleno”, tra cui due coppie di gay diventati padri all’estero attraverso la “maternità per altri”.
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“Famiglie sono persone sole, anziani, zii e nipoti, figli e figlie, nonne e cugine, mariti e mogli, compagni e compagne, famiglie di nuova costituzione, ricomposte, allargate, le coppie omogenitoriali, i loro figli che la nostra amministrazione ha deciso di riconoscere, prima in Italia”, aggiunge l’assessore alle Politiche per le famiglie, Marco Giusta. “Ogni persona porta con sé la propria idea di famiglia – aggiunge – e compito di una istituzione non potrà mai essere quello di escluderne alcuni, peggio ancora ritenerne uno superiore moralmente”.
“Torino rivendica con orgoglio il ruolo di città accogliente, in grado di abbracciare e sostenere le diversità”, scrive su Facebook il Movimento 5 Stelle Torino.