AGI – Un deltaplano vola sopra all’Everest seguito da un’aquila nepalese, la voce di Arisa e di Tommaso Paradiso, l’inno al coraggio di Leonardo di Caprio, il bla bla bla di Greta Thunberg e il messaggio di Papa Francesco: tutto in una sera con il Concerto per la Terra in programma domani alla Nuvola di Fuksas a Roma.
La scossa elettrica per l’ambiente
Una scossa elettrica per sostenere l’ambiente in occasione della Giornata Mondiale della Terra. L’evento è organizzato dalla onlus Earth Day Italia. “Deve tornare a battere il cuore per la Terra stiamo dimenticando che la bellezza non coincide con il pil. Le monete non ci nutrono”, spiega all’AGI, Pierluigi Sassi, presidente dell’associazione ‘madre’ del progetto. Musica, parole e immagini per arrivare all’anima e al cervello.
Dal Papa a Leonardo di Caprio
L’evento sarà il simbolo della cinque giorni che il Villaggio per la Terra (progetto della onlus) mette in scena nel centro di Roma con spettacoli, attività sportive e laboratori didattici nelle aree verdi della Capitale.
Il “Futura Live Show”, con Arisa a far da madrina, prima del concerto poggia su quattro parole chiave. Tutte viaggiano verso la stessa meta richiamata da altrettanti discorsi storici: “potenziale” rappresentato dai giovani (il bla bla bla di Greta Thunberg); “felicità” (non si può separare dallo sviluppo disse Jose Mujca, ex presidente dell’Uruguay); “coraggio” (Leonardo di Caprio alle Nazioni Unite) e “giudizio” (il Papa nel marzo 2020 in una piazza San Pietro deserta per il Covid) perché “questo non è il tempo del tuo giudizio ma del nostro giudizio per distinguere tra cosa conta e cosa passa”, le parole di Francesco.
Il concerto e la mostra
Poi sul palco Leo Gassmann, Ermal Meta e Tommaso Paradiso. In programma anche la mostra “4 elementi della Terra per 25 artisti e per uno straordinario deltaplanista, Angelo D’Arrigo”. L’amore per l’ambiente fu li motore di missioni eroiche per il primatista mondiale di volo sportivo, scomparso nel 2006, che seguì la rotta migratoria dei condor sulle montagne dell’Aconcagua nella Cordigliera delle Ande.
“La rivoluzione dal basso”
“In passato – sottolinea Sassi – pensare all’ambiente era considerato un lusso radical chic. Oggi per fortuna c’è una grande sensibilizzazione. Ma è decisivo passare dalle parole ai fatti perché il tempo che abbiamo a disposizione è scandalosamente poco e le decisioni dall’alto non arrivano. E’ una rivoluzione che deve essere fatta dal basso e parte dalla singole persone per poi passare alle organizzazioni. Dobbiamo cambiare stile di vita. Occorre – conclude – sposare una spiritualità nei confronti dell’ambiente. Dobbiamo capire che questo ecosistema che tanto ci dà in forma gratuita ma pretende in cambio rispetto”.