È la fine di un’era: le insegne Maserati sono state rimosse dalla storica fabbrica di Grugliasco che, fino a pochi mesi fa, era la sede di produzione di alcuni modelli Maserati. Lo stabilimento, per anni punto di riferimento delle attività produttive del settore automotive in Italia, è stato colpito dai tagli di Stellantis che, dopo la fusione tra FCA e PSA, ha avviato il trasferimento delle attività al vicino stabilimento di Mirafiori. Quello che doveva essere il polo del lusso, immaginato da Marchionne circa 15 anni fa, è oggi un’area in grande difficoltà. Il futuro di Grugliasco, dopo l’addio di Stellantis, è ancora tutto da scrivere.
Un triste addio
Questa settimana, a distanza di circa cinque mesi dall’ultimo turno di lavoro, le insegne Maserati ancora presenti nello stabilimento di Grugliasco sono state rimosse. Si tratta dell’ultimo passo del programma con cui Stellantis ha abbandonato il sito di produzione torinese, uno degli stabilimenti di produzione più importanti in Italia per il mondo automotive, almeno fino a pochi anni fa. La fabbrica risale, infatti, al 1959 con la costruzione di un impianto produttivo da parte della Carrozzeria Bertone. La fabbrica, nel corso dei decenni, ha ospitato la produzione di diversi modelli, alcuni a marchio Fiat e altri di Case estere, come Opel, BMW (per gli scooter) e Volvo. Successivamente, nel 2009, l’impianto passò al Gruppo Fiat e, quindi, a FCA, con la nuova denominazione Avvocato Gianni Agnelli Plant. Il progetto era creare il “polo del lusso“, sulla base dell’idea di sviluppo della gamma portata avanti da Sergio Marchionne. L’azienda, quindi, portò a Grugliasco oltre che a Mirafiori la produzione dei modelli Maserati.
Nello stabilimento entrarono così in produzione la Maserati Quattroporte e la Maserati Ghibli, per anni modelli di riferimento del Tridente, prima della nuova svolta elettrica. Gli scarsi risultati ottenuti e la necessità di ottimizzare le risorse produttive hanno spinto il Gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra FCA e PSA, a chiudere lo stabilimento, spostando le linee produttive e i lavoratori nel vicino stabilimento di Mirafiori che oggi continua a dover fare i conti con una produzione ridotta e con il ricorso agli ammortizzatori sociali. L’ultimo turno di lavoro nello stabilimento si è svolto lo scorso 22 dicembre 2023. L’intero stabilimento, oramai abbandonato e privato di tutte le attività produttive, è ora in vendita, alla ricerca di un nuovo futuro. Per il momento, però, non sembrano esserci progetti concreti per il sito.
Un simbolo dell’automotive in Italia
L’attuale situazione dello stabilimento ex Bertone e Maserati di Grugliasco è un vero e proprio simbolo dell’attuale stato del mondo automotive italiano, alle prese con livelli produttivi ridotti da oramai diversi anni. Tutto ruota intorno ai progetti di Stellantis, che sembra sempre più orientata a produrre un numero inferiore di modelli, riducendo così la forza lavoro nel Paese e concentrandosi su accordi con costruttori cinesi. Per il momento, inoltre, l’Italia non sembra essere in grado di attrarre nuovi investitori per ridare slancio al settore automotive italiano. Il presente di Grugliasco, quindi, potrebbe essere il futuro di altri siti produttivi del Paese.