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Tifoso morto negli scontri prima di Inter-Napoli: arrestato l’investitore di Belardinelli – La Repubblica

Ott 18, 2019

E’ stato arrestato l’ultrà napoletano che guidava l’auto che il 26 dicembre 2018 ha travolto e ucciso Daniele Belardinelli nel corso degli scontri tra ultras prima di Inter-Napoli in via Novara, a meno di 2 chilometri dallo stadio di San Siro. Si tratta di Fabio Manduca, 39 anni, accusato di omicidio volontario. L’ordinanza di custodia in carcere è stata firmata dal gip di Milano Guido Salvini nell’inchiesta della Digos, coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri. Manduca avrebbe legami con clan camorristici e con il gruppo ultras partenopeo dei ‘Mastiffs, precedenti per furto, ricettazione, commercio di prodotti falsi e truffa.

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Manduca è stato arrestato all’alba questa mattina in casa sua a Napoli. Agli agenti della Digos che sono andati ad arrestarlo non ha detto nulla. Manduca è un ultrà del Napoli, nella vita è titolare con il fratello di una ditta di pompe funebri. Sulla sua pagina Facebook continui riferimenti a Gomorra e di recente un post della pagina ‘O’ sistema’, contro i pentiti di mafia con le parole di Raffaele Cutolo, il fondatore e leader della Nuova camorra organizzata; nelle parole del boss che risalgono ad un’intervista a Repubblica del 2006, anche un riferimento al procuratore Francesco Greco, che a detta del camorrista aveva provato nel ’94 a convincerlo a pentirsi. E’ stata oggi proprio la procura di Milano, ora diretta da Greco, a coordinare le indagini per l’arresto dell’ultrà napoletano.


Manduca, che nel corso delle indagini di questi mesi, aveva scelto sempre di avvalersi della facoltà di non rispondere. E’ accusato di aver accelerato, alla guida di una Renault Kadjar che faceva parte della ‘carovana’ degli ultras napoletani, quando, proprio all’inizio degli scontri, un gruppo di ultrà interisti invase la strada con un assalto programmato, con tanto di mazze, coltelli e bastoni. L’ultrà del Napoli, in particolare, che con lui aveva in macchina altri tifosi, dopo aver superato un’altra auto della carovana, un’Audi A3, avrebbe puntato dritto al gruppo di ultras ‘rivali’, investito volontariamente Belardinelli (39 anni, ultrà del Varese, tifoseria gemellata con quella interista), passando sopra il corpo e proseguendo, poi, la marcia.

rep

L’individuazione dell’investitore di Belardinelli è stata possibile, da quanto si è saputo, grazie ad un lungo lavoro della Digos sui filmati delle telecamere della zona, frammento dopo frammento. Altri elementi sono arrivati, poi, dalle intercettazioni telefoniche, dall’incrocio delle versioni rese da alcuni indagati per gli scontri e anche dagli esiti di alcune perizie (disposte dal gip in incidente probatorio) biologiche e anche sulle condizioni della macchina che venne sequestrata, assieme a diverse altre.

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Lo scorso marzo, intanto, erano arrivate 5 condanne fino a 3 anni e 8 mesi e un patteggiamento (per Luca Da Ros, l’unico ad aver collaborato alle indagini) per i 6 ultras interisti arrestati per rissa aggravata e altri reati pochi giorni dopo l’assalto in stile “militare”, tra cui i capi della curva interista Marco Piovella e Nino Ciccarelli.

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