sabato 1 ottobre 2016 09:54
ROMA – La Ryder Cup non è per i golfisti appassionati. La Ryder Cup è per tutti quelli che ancora storcono il naso e ancora non riescono a considerare il golf come uno sport vero e proprio. Non vuole essere una provocazione o un paradosso ad effetto. Semplicemente, chi ama il golf non perderebbe per nessun motivo al mondo i tre giorni di programmazione televisiva dedicati all’evento atteso da due anni mentre tutti gli altri hanno la possibilità di cambiare idea e abbandonare pregiudizi anacronistici. Perché ci sono in campo 24 tra i migliori giocatori al mondo, perché la formula di gioco match play (doppi e singoli in cui vince chi si aggiudica il maggior numero di buche) è più immediata, perché c’è in palio la gloria di portare il proprio Paese (o il proprio continente) alla vittoria ma, venendo a noi italiani, anche perché in questi tre giorni di gioco il golf smette i suoi panni abituali e assomiglia molto più al nostro amato mondo del pallone. Non per questioni tecniche, ovviamente, ma per tutto ciò che circonda i giocatori, nel bene e nel male. È indiscutibile, senza abbracciare alcuna retorica, che il calcio avrebbe da imparare dal golf quanto a fair play e rispetto dell’avversario ma è probabilmente vero anche il contrario: se per pochi giorni il golf si fa calcio ereditando cori, sfottò e polemiche, forse riesce a scaldare di più gli animi e a creare seguito anche tra i profani di bastoni, green e palline.
DEL PIERO E SHEVCHENKO SFIDANO PHELPS
I PRIMI SFOTTÒ – Se il buongiorno si vede dal mattino, questa edizione non poteva partire meglio (o peggio) dal punto di vista del politically uncorrect, con il fratello del campione Masters Danny Willett a dare, via social network, degli arroganti, grassi e bastardi ai rivali americani. Fortunatamente poi i toni sono tornati di grande rispetto reciproco e la cerimonia inaugurale è stato un inno alla fratellanza e al valore dello sport, con giocatori e capitani rivali uniti nel ricordo del grande Arnold Palmer, icona del golf scomparsa pochi giorni fa.
WEEKEND TUTTO DA VIVERE – Siamo nel pieno della gara: è stata archiviata la prima giornata di doppi e si aspetta la seconda e la conclusiva, dedicata ai singoli. Il team americano viene da tre sconfitte consecutive e la quarta sarebbe digerita malissimo da un popolo che era abituato a dominare fino agli inizi degli anni ‘80 ma che ha poi inesorabilmente assistito alla rimonta e al superamento da parte degli europei, vittoriosi in 8 delle ultime 10 edizioni. Non vi resta che lasciarvi appassionare dalla maratona televisiva che Sky dedica all’evento magari sfruttando la scia delle emozioni che ha regalato Francesco Molinari a tutti gli italiani solo 10 giorni fa andando a vincere l’Open d’Italia. La Ryder Cup sarà in Francia, a Parigi, tra due anni e in Italia, a Roma, tra sei e potrete toccare con mano la grandezza della cosa, programmando una vacanza per ammirarla dal vivo. Nel frattempo non perdete l’occasione di gustarvi i tre giorni del miracolo con cui il golf si fa calcio.