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The Bohemian Rhapsody Experience: sul palco con Freddie Mercury – La Repubblica

Set 16, 2016

”IS THIS the real life? Is this just fantasy?” Per chi avesse sempre sognato di salire sul palco con Freddie Mercury, ora il desiderio si è fatto realtà. Virtuale e ispirata dal brano che più di tutti gli altri rispecchia la magia dei Queen. È stata infatti rilasciata su store “The Bohemian Rhapsody Experience”, la app creata in team dalla band, Google Play e lo studio Enosis Vr che, come scrive Google stesso, dà la “possibilità di entrare nel subconscio” del più leggendario cantante del mondo.

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Lavorando su scansioni 3D in alta risoluzione, motion capture, tecniche di videogrammetria, una qualità del suono elevatissima, i programmatori hanno creato una app in grado di catapultarci in un mondo onirico, dove risuonano le note di questo pezzo iconico, mentre, tutt’intorno, scorrono mondi immaginari fatti di ologrammi, cartoni e fantasie che ricordano i quadri di Escher. Grazie ad alcuni espedienti audio e visual, l’applicazione risponde ai movimenti dell’utente: se si ruota su se stessi, si può avere una visione a 360° e si può decidere come esplorare il mondo che ci si muove di fronte.

Un lavoro che ha richiesto molto tempo e sforzo da parte di tutti gli artisti che vi hanno collaborato, come mostra un video del ”dietro le quinte”, per un’esperienza di realtà aumentata che diventa ancora più forte quando si indossa un visore. “Una scelta perfetta – ha detto Brian May, il leggendario chitarrista, appassionato di realtà virtuale – perché Bohemian Rhapsody è una canzone che suona ancora innovativa dopo oltre quarant’anni”.

La app era stata presentata in anteprima al Google I/O lo scorso maggio, è disponibile per Android, ma tra qualche giorno sarà sullo store anche per iOs. Non è la prima applicazione dedicata alla band inglese: risale solo all’anno scorso l’uscita di “Queen: Play the Game”, un gioco che tra puzzle ed enigmi mette alla prova i fan più sfegatati sulla storia della band, grazie anche a immagini e contenuti esclusivi degli archivi ufficiali del gruppo. E mette in palio gadget marchiati Queen.

È, però, certamente la prima che mette insieme la loro musica e la realtà virtuale. Una ricerca di molti, tra artisti e musicisti. Prima dei Queen, ci aveva provato Björk, con l’album Biophilia del 2011, uscito insieme a una suite di applicazioni per iPad e iPhone composte di musica, elementi grafici interattivi e dieci possibili esperienze “in-app”. La cantante islandese ha replicato l’anno scorso con Vulnicura, album che include video in realtà virtuale a trecentosessanta gradi. Insieme a lei, la realtà aumentata ha incantato anche Taylor Swift, che ha rilasciato una versione VR di “Empty Space”.

Ma più in generale è il mondo del mobile, e in particolare delle app, che ha ammaliato molti artisti: dai Massive Attack ai Radiohead. E se nel 2014 gli U2regalarono attraverso iTunes il loro album Songs of Innocence (81 milioni di download), ancora più in là si era spinto un anno prima un visionario ante litteram come Peter Gabriel: l’artista aveva lanciato Music Tiles, una applicazione per smartphone chepermetteva a chiunque di riprogettare la musica del suo album So.

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