AGI – Lunedì sul tavolo del Consiglio dei ministri dovrebbe approdare un decreto legislativo che si compone di nove articoli e che dà attuazione ai principi di delega conferita al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario. Articoli relativi alla disciplina “dell’accesso in magistratura; delle valutazioni di professionalità dei magistrati; del funzionamento del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari; delle tabelle degli uffici giudicanti e dei progetti organizzativi delle procure della Repubblica; dell’accesso alle funzioni di legittimità; del conferimento delle funzioni direttive e semidirettive e della conferma nelle funzioni stesse”.
Nella relazione illustrativa del decreto si legge, tra l’altro, che “in accoglimento delle osservazioni in tal senso formulate nei rispettivi pareri dalla Commissione Giustizia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica” viene inserito “un nuovo comma” che “prevede che terminate le prove orali debbano essere designati degli esperti qualificati per la verifica della idoneità psicoattitudinale allo svolgimento delle funzioni giudiziarie“.
“Le linee di indirizzo e le procedure per lo svolgimento degli accertamenti sono determinati dal Consiglio superiore della magistratura d’intesa con il ministro”, si precisa. “Otterranno la nomina a magistrato ordinario – si legge in un passaggio della bozza visionata dall’AGI – i concorrenti che saranno dichiarati idonei anche alla luce degli esiti dei test in parola”.
Cosa ci sarà nel fascicolo del magistrato
Inoltre si aumentano da tre a quattro il numero di concorsi il cui esito negativo impedisce la partecipazione ai successivi bandi. Il comma 5 riguarda il fascicolo personale del magistrato e le valutazioni di professionalità. Viene “introdotta una norma dedicata appunto al fascicolo personale del magistrato, “sinora disciplinato (oltre che dalle disposizioni generali in tema di pubblici dipendenti) solo dalla normazione secondaria dettata dal Consiglio superiore della magistratura”. Viene prevista – si legge nella bozza – “l’istituzione, presso il Consiglio superiore della magistratura, del fascicolo personale del magistrato, tenuto in modalità informatica (come è ormai doveroso) e destinato a raccogliere tutte le informazioni, gli atti e i documenti relativi al percorso professionale dei magistrati il cui esame è rilevante ai fini della valutazione di professionalità”.
La nuova disposizione prevede che debbano essere inseriti nel fascicolo per la valutazione, anno per anno: “i provvedimenti tabellari, organizzativi o di altro genere che individuano i compiti e le attività, giudiziarie o extragiudiziarie, svolti dal magistrato nonché i programmi annuali di gestione redatti; i dati statistici comparati relativi al lavoro svolto; gli atti e i provvedimenti redatti dal magistrato, i verbali delle udienze alle quali abbia partecipato e i provvedimenti relativi all’esito degli affari trattati nelle fasi o nei gradi successivi del procedimento e del giudizio”.
“Tali documenti saranno scelti a campione”, si spiega anche se si sottolinea nella bozza che “le Commissioni Giustizia della Camera e del Senato nei rispettivi pareri hanno evidenziato l’opportunità che siano inseriti nel fascicolo personale tutti gli atti e i provvedimenti redatti da ciascun magistrato e non soltanto quelli scelti a campione”.
Inoltre nel fascicolo dovranno esserci “i provvedimenti o gli atti prodotti spontaneamente dal magistrato, nel numero stabilito dal Consiglio superiore della magistratura; i provvedimenti organizzativi che a fronte di gravi e reiterati ritardi predispongano i piani mirati di smaltimento” con gli eventuali esoneri dalle assegnazioni e redistribuzioni dei carichi di lavoro; le relazioni di ispezione, limitatamente alla parte che interessa il singolo magistrato; gli atti “con i quali è promossa l’azione disciplinare e le sentenze rese nel corso del medesimo procedimento, nonché gli atti con i quali è introdotta e decisa l’azione per la responsabilità contabile e per la rivalsa, nei casi in cui è promossa azione di responsabilità professionale”.
Infine “i rapporti dei dirigenti dell’ufficio di appartenenza, le autorelazioni, i pareri dei consigli giudiziari e i provvedimenti definitivi del Consiglio superiore sulle valutazioni di professionalità, per il mutamento di funzioni o per il conferimento o la conferma di funzioni direttive e semidirettive” e “gli ulteriori elementi che il Consiglio superiore della magistratura ritiene debbano essere inseriti”.
Il comma 3 “individua i soggetti legittimati ad accedere al fascicolo: i componenti del Consiglio superiore; i dirigenti dell’ufficio, anche per l’attività di inserimento degli atti e provvedimenti di loro competenza; il magistrato; i componenti dei consigli giudiziari, in occasione della redazione di pareri che riguardano il magistrato”. Mentre “il comma 4 prevede infine l’espunzione dal fascicolo degli atti non più utili, quali ad esempio quelli relativi all’azione disciplinare o all’azione di rivalsa una volta che il magistrato sia stato prosciolto o sia intervenuta riabilitazione”.