Saltano altre teste nell’ambito del caso dei test sugli effetti dei gas di scarico su scimmie e cavie umane: BMW e Daimler hanno sospeso due dipendenti coinvolti nella vicenda. L’identità del manager di Daimler non è stata diffusa dalla casa di Stoccarda, ma, stando a quanto riportato dal Financial Times, si tratterebbe di Udo Hartmann, responsabile per la protezione ambientale del gruppo.
Hartmann faceva parte del consiglio di amministrazione dell’EUGT, la Società di Ricerca europea per l’Ambiente e la Salute nei Trasporti, sciolta nel 2017 dopo dieci anni di attività. L’ente di ricerca finanziato da Daimler, BMW e Volkswagen ha condotto i test sotto accusa, risalenti al 2014.
Daimler aveva preso le distanze dai test delle emissioni di scarico: secondo quanto riportato dal Süddeutsche Zeitung, l’azienda aveva asserito di «non avere avuto alcuna influenza sugli esperimenti» e aveva annunciato un’inchiesta sull’accaduto. «Prendiamo espressamente le distanze dalle ricerche dell’Eugt – aveva affermato Daimler in una nota diffusa alla stampa -. Siamo sconvolti dal tipo di esami condotti. E condanniamo aspramente questi test».
«L’approccio di EUGT contraddice i nostri valori e i nostri principi etici. Anche se Daimler non ha avuto influenza sulla progettazione dello studio, abbiamo avviato un’indagine approfondita sulla questione».
Il dipendente sospeso da BMW, invece, è Frank Hansen, operativo nel centro di competenza per la mobilità urbana della casa dell’Elica. Proprio come Hartmann, Hansen era membro del consiglio di amministrazione di Eugt. Entrambi i provvedimenti non sono definitivi: i due manager sono ancora parte delle aziende. Anche BMW nei giorni scorsi ha preso le distanze dalla vicenda.