• 1 Marzo 2025 15:29

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Tesla, a picco le vendite in Europa: le scelte di Musk nel mirino

Mar 1, 2025

Quando il successo di un marchio è legato all’immagine di un solo uomo le conseguenze possono essere favolose se la reputazione è alta, ma anche drammatiche qualora nascano delle antipatie. Mai come nel caso di Elon Musk, fondatore della Tesla, si è creato un binomio che ha portato milioni di appassionati a sposare i progetti green negli anni scorsi. Il nativo di Pretoria, naturalizzato americano, ha creato un trend che ha spopolato in alcuni Stati degli USA ed è stato abbracciato, favorevolmente, anche dagli ecologisti europei.

La posizione di Elon Musk si è incrinata nel momento in cui ha deciso di appoggiare Donald Trump. Il rieletto Presidente degli Stati Uniti, nonostante il sostegno del fondatore della Tesla, ha assunto una posizione contraria alla diffusione di EV. Gli americani continueranno a essere liberi di acquistare l’auto dei loro sogni senza particolari paletti. Un proclamo che ha stravolto dei delicati equilibri che erano stati trovati dal precedente inquilino alla Casa Bianca, Joe Biden. Le scelte di Elon Musk sembrano avere avuto un peso enorme sul destino della sua azienda. In molti si sono chiesti se Musk ha fatto, durante l’insediamento del Presidente degli Stati Uniti Trump, un saluto nazista o un gesto a effetto. L’idea che l’imprenditore stesse emulando intenzionalmente il saluto romano e quello “nazista” ha provocato una reazione nei tedeschi.

Il crollo di Tesla nel Vecchio Continente

In base ai dati diffusi dall’associazione dei costruttori europei (Acea), a gennaio le immatricolazioni della casa californiana sono state solo 9.945, quasi la metà delle 18.161 registrate un anno fa, pari a un calo del 45%. Un vero tracollo dettato dall’esposizione politica del fondatore della Tesla, ma anche dai continui richiami alle sue EV. Il sostegno all’estrema destra di Alternative fur Deutschland non ha aiutato. In Germania il brand di Cupertino ha consegnato solo 1.277 EV a gennaio, il numero mensile più basso da luglio 2021. Per la prima volta, nel Regno Unito, sono state vendute più BYD, competitor cinese più accreditato sul mercato, di Tesla.

In borsa il titolo ha perso più del 7%, determinando una flessione della capitalizzazione di mercato del produttore di auto elettriche sotto i 1.000 miliardi di dollari. I numeri della Tesla fanno rumore, anche perché le vendite di EV Europa sono risultate in aumento del 34% rispetto a gennaio 2024 con una quota del 15% del mercato. Volano le auto ibride a inizio 2025, mentre i veicoli con motori a benzina hanno subito una flessione (-18,9%), scendendo al 29,4% del mercato, mentre il diesel è sceso al 10% con un abbassamento del 27% su base annua.

Cresce l’elettrico ma Tesla rimane al palo

L’Italia ha registrato sull’anno un aumento del 126% nelle vendite di veicoli alla spina, passando dal 2,1% al 5% delle immatricolazioni. Cresce l’attesa per il Piano d’azione che dovrebbe essere svelato dalla Commissione Europea il 5 marzo, come risultato del ‘Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea’, avviato lo scorso 30 gennaio. Si affronterà il tema della decarbonizzazione, coinvolgendo tutti gli stakeholder dell’ecosistema.

Il futuro di Tesla nel Vecchio Continente dipenderà anche dalla decisione che prenderanno i vertici della Commissione. Non si esclude che si vada avanti anche, dopo il 2035, con la produzione di auto non totalmente elettriche. Potrebbe esserci spazio per le ibride plug-in e le ibride range extender. Tutto questo favorirebbe, ulteriormente, la BYD che vanta una gamma variegata rispetto a Tesla che continuerà a produrre, salvo ripensamenti, solo auto elettriche.

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