• 24 Dicembre 2025 11:07

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Terribile schianto in Ferrari, muore il creatore di “Call of Duty”

Dic 24, 2025

Il mondo dei videogiochi piange una delle sue figure più iconiche. Vince Zampella, il creatore di Call of Duty, è morto a 55 anni in un incidente che ha scosso tanto la Silicon Valley quanto i cuori degli appassionati di gaming di tutto il pianeta. Il terribile fatto è avvenuto lungo la Angeles Crest Highway nelle San Gabriel Mountains, mentre la Ferrari 296 GTS sfrecciava fiera dopo un tunnel. Pochi istanti da quel momento e arriva il botto, con la fine.

La scena è agghiacciante. L’americano alla guida del bolide italiano, simbolo di prestazioni audaci, perde il controllo all’uscita di questa galleria e va a infrangersi contro una barriera di cemento, prendendo fuoco. Zampella resta intrappolato nell’abitacolo, mentre il passeggero viene sbalzato fuori e, nonostante l’intervento dei soccorsi, perde la vita poche ore dopo. La Ferrari 296 GTS, con il suo V6 biturbo abbinato a motore elettrico, capace di 830 CV e accelerazioni mozzafiato, incarna l’eleganza e la potenza della Casa di Maranello, ma non può nulla contro la fragilità umana.

Il modo del gaming è sconvolto

La notizia ha scosso immediatamente il settore. Electronic Arts ha ricordato Zampella come “amico, collega, leader e creatore visionario” la cui influenza sui videogiochi “è stata profonda e duratura”. Gli account di Treyarch, Infinity Ward, Respawn, Battlefield e Apex Legends hanno diffuso messaggi di cordoglio. Un filo rosso lega ogni post: il rispetto per chi ha rivoluzionato un’industria, chi ha trasformato il divertimento in esperienza globale, chi ha dato vita a mondi nei quali milioni di persone hanno trovato sfida, evasione dalla quotidianità e una comunità attiva.

La perdita di Zampella è un silenzio che rimbomba in ogni corridoio digitale. Il percorso di Zampella non è stato mai lineare, ma sempre guidato dalla passione e dall’istinto di innovare. Dopo la svolta con la 2015 Inc., il ruolo da lead designer in Medal of Honor: Allied Assault lo fece emergere come talento puro.

Nel 2002, insieme a Jason West, fondò Infinity Ward, con l’intento di rivoluzionare il concetto di guerra virtuale. Call of Duty, nato da quell’idea, non fu solo un successo commerciale, ma una pietra miliare del gaming moderno, capace di riscrivere le regole del multiplayer e della narrativa bellica. Seguì Call of Duty 2, Modern Warfare, Modern Warfare 2: titoli che hanno definito un’epoca, plasmato carriere, formato generazioni di giocatori.

Le controversie con Activision, il licenziamento e la battaglia legale per 36 milioni di dollari in bonus e royalties, furono solo un capitolo nel romanzo di un uomo che non si sarebbe arreso. Da quelle ceneri nacque Respawn Entertainment, con titoli come Titanfall, Apex Legends e Star Wars Jedi: Fallen Order e Jedi: Survivor, opere che hanno consolidato la sua reputazione di innovatore e sperimentatore instancabile. E perfino il rilancio di Battlefield, nobile ma decaduta saga, testimonia come Zampella non abbia mai smesso di cercare la sfida, di osare dove altri si accontentano.

Una triste fine

Vince Zampella lascia un’eredità doppia: quella dei mondi digitali che ha creato e quella del ricordo di come anche la genialità più luminosa possa confrontarsi con la fragilità che caratterizza l’esistenza umana. La Ferrari 296 GTS, pur essendo un’auto di pura eccellenza ingegneristica, resta il simbolo di una contraddizione in termini, che vede contrapposti l’ambizione di dominare ogni limite e la certezza che, a volte, il destino ha l’ultima parola.

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