Dopo il terremoto di magnitudo 5.9 che nella notte tra venerdì e sabato ha fatto tremare la Grecia, due scosse, questa volta di magnitudo 5.4 e 4.6 si sono registrate all’alba a Zagabria, capitale della Croazia. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma, registrato intorno alle 5.24, ha avuto ipocentro a circa 10 chilometri di profondità ed epicentro a Kasina, insediamento nel nordest della capitale, ad appena 200 chilometri da Trieste.
Secondo le prime informazioni e dai video pubblicati online dai media locali, il sisma ha provocato danni importanti alle strutture cittadine. Le immagini mostrano palazzi gravemente danneggiati, auto distrutte dalle macerie degli edifici e strade coperte di calcinacci. Il quotidiano Vecernji parla anche di danni all’ospedale di Rebro. Molti residenti sono scesi in strada, anche se non si hanno notizie di feriti o vittime.
La vicinanza col confine italiano ha fatto sì che il terremoto, riporta una nota della Protezione civile del Friuli-Venezia Giulia, sia stato avvertito anche in alcune località di confine nella provincia di Trieste.
La centrale nucleare di Krsko, in territorio sloveno e distante circa 60 km da Zagabria, continua a operare in modo sicuro e affidabile, fa comunque sapere il management dell’impianto sul suo sito ufficiale. “Ispezioni preventive dei sistemi e degli equipaggiamenti sono in corso” e “la centrale continua a operare a piena potenza”, si legge sul sito dell’impianto condiviso al 50% da Slovenia e Croazia. “Esperti” della centrale “stanno conducendo analisi come previsto dai protocolli e al momento non c’è necessità di fermare” l’impianto, ha specificato stamattina anche il ministero delle Infrastrutture sloveno in un tweet.
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