Il Codice della Strada è stato recentemente aggiornato, introducendo nuove norme che riguardano l’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza per il rilevamento delle infrazioni. Molti automobilisti si chiedono quali siano le reali implicazioni di questa novità e se le telecamere potranno essere utilizzate come “autovelox fantasma“. Per scongiurare ogni tipo di preoccupazione, è doveroso fare un rapido passaggio su ciò che dicono le norme a proposito dell’utilizzo delle videocamere.
Videocamere e Codice della Strada
È importante chiarire subito che le telecamere di videosorveglianza non possono essere utilizzate per rilevare l’eccesso di velocità. La normativa vigente vieta espressamente l’uso di questi dispositivi come autovelox, in quanto non dispongono dei requisiti tecnici necessari per la rilevazione della velocità. Inoltre, la loro eventuale funzione di controllo della velocità dovrebbe essere segnalata tramite apposita cartellistica, come avviene per gli autovelox tradizionali.
Tuttavia, le telecamere di videosorveglianza possono essere utilizzate per rilevare altre tipologie di infrazioni, a condizione che appartengano a enti pubblici, proprietari o concessionari delle strade e siano posizionate in autostrade o strade extraurbane principali.
Cosa possono rilevare le telecamere
Le infrazioni rilevabili sono elencate nell’articolo 201 del Codice della Strada e riguardano soprattutto queste fattispecie:
circolazione di veicoli non ammessi: ad esempio, moto di cilindrata inferiore a 120 cc, macchine agricole o mezzi con carico pericolante;
traino di veicoli non autorizzati: il traino è consentito solo per i rimorchi;
sosta prolungata nelle stazioni di servizio autostradali: la sosta non può superare le 24 ore, salvo eccezioni;
manovre vietate: inversione di marcia, retromarcia, circolazione in corsia di emergenza o di accelerazione e decelerazione al di fuori dei casi previsti dal Codice della Strada;
utilizzo improprio della terza corsia autostradale: vietato ai mezzi pesanti con peso superiore a 5 tonnellate o lunghezza superiore a 7 metri;
elusione del pedaggio autostradale.
Le telecamere devono essere posizionate in punti strategici, come svincoli, imbocchi di gallerie, interruzioni dello spartitraffico o caselli autostradali. L’accertamento delle infrazioni avviene tramite la visione delle registrazioni, che devono essere acquisite e conservate secondo le modalità stabilite da un decreto del Ministero delle Infrastrutture. Le violazioni che comportano la sospensione della patente vengono segnalate immediatamente alle forze dell’ordine presenti sul tratto stradale, per consentire la contestazione immediata. In caso contrario, la notifica dell’infrazione verrà inviata al domicilio del trasgressore.
Come cambia la vita degli automobilisti
Sul piano pratico, cosa cambia concretamente per gli automobilisti? L’introduzione di questa nuova norma renderà più facile la contestazione di alcune infrazioni comuni, come la retromarcia al casello autostradale o la circolazione in corsia di emergenza senza motivo. La presenza di una pattuglia di polizia non sarà più necessaria, poiché basterà la registrazione della telecamera per accertare l’infrazione. Questa è una vera novità rispetto al recente passato.
È importante sottolineare che l’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza per il rilevamento delle infrazioni stradali è un tema delicato, che richiede un attento bilanciamento tra la tutela della sicurezza stradale e la protezione della privacy dei cittadini. Le nuove norme introdotte dal Codice della Strada mirano a garantire un utilizzo corretto e trasparente di questi dispositivi, nel rispetto dei diritti degli automobilisti.