• 11 Ottobre 2024 23:49

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Tavares alla Camera: “Stellantis resta in Italia”

Ott 11, 2024

AGI – Stellantis “non ha intenzione di abbandonare l’Italia, abbiamo un piano per tutti i siti produttivi” e vuole mantenere “la leadership” nel settore nel Paese. Ma produrre in Italia veicoli in linea con le regole Ue sulla transizione all’elettrico ha “costi troppo alti”, il “40% in più” di quelli che “devono sostenere i nostri concorrenti”. Per questo sono necessari “regole certe” e “notevoli incentivi”. Il Ceo di Stellantis Carlos Tavares, in Audizione alla Camera, non si sottrae al confronto con le forze politiche sulla crisi del settore automotive, che investe tutti i più grandi brand in Europa. Tre ore di audizione, con toni a tratti ruvidi negli interventi, che non lascia soddisfatte le forze di opposizione e le parti sociali.

La segretaria del Pd Elly Schlein incalza: “Ci aspettavamo molto di più, bisogna sostenere l’automotive e i processi di transizione, abbiamo visto dei segnali di disimpegno”. Il leader del M5s Giuseppe Conte attacca: “Lei si è presentato come un commissario liquidatore. Per quanto mi riguarda, non sottoscriverò un euro se continuerete a scaricare sugli altri le vostre incompetenze”. Mentre il leader di Azione Carlo Calenda, protagonista di un deciso botta e risposta nell’aula del Mappamondo con l’ad di Stellantis, aggiunge: “Una presa in giro. L’obiettivo sul milione di veicoli non c’è più, ma c’è l’impegno su un milione di clienti che gli dobbiamo trovare noi con gli incentivi. Così sono buoni tutti”.

 

Nel frattempo i sindacati parlano di “non risposte” del manager che confermano le ragioni della dello sciopero nazionale del comparto auto indetto per il 18 ottobre. Nel giorno in cui il gruppo automobilistico ha reso noto che è già in corso il processo per identificare il suo successore, quando lascerà l’incarico al termine del mandato a inizio, 2026, Tavares ha elencato in Parlamento le criticità del settore nell’affrontare la transizione. Problemi simili per tutti i grandi gruppi Ue, visto che nelle ultime settimane sia Bmw sia Volkswagen hanno rivisto al ribasso le stime per il 2024, cosi’ come Stellantis.

 

L’ultimo dato di vendita in Italia parla di -10,75% a settembre nel confronto anno su anno. La transizione costa e la concorrenza cinese è forte. Tavares replica alla delusione contenuta in alcuni interventi in Commissione. “Sento molta rabbia, un certo livore verso questa situazione, lo stesso atteggiamento che i dipendenti hanno in questo momento. È una situazione molto difficile”, dice il manager. Poi incalza: “Ma vorrei che riconosceste che i regolamenti che dobbiamo applicare non sono decisi da Stellantis ma sono stati votati dal Parlamento in Europa”.

E ancora: “Siamo stati messi in una situazione darwiniana per regolamenti che non abbiamo deciso noi, ma sono stati imposti. Non vi piace? Neanche a noi”. L’ad di Stellantis torna anche sulle polemiche cicliche sulla possibilità che il gruppo – che nel suo portafoglio detiene i marchi italiani Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Maserati – sia intenzionato a disinvestire nel Paese. “Vi posso dire che Stellantis ha una governance e un board eccellente – sottolinea Tavares – smettiamola di pensare che ci sia alcuna influenza esterna che voglia mettere l’Italia in difficoltà, all’angolo. Se voleste fare le vittime di qualche influenza politica esterna, non sarei qui a parlarvi”.

Da tempo si parla della possibilità che in Italia arrivi un secondo produttore. Il ceo di Stellantis mette in guardia: “Non consentiremo ad altri concorrenti di mettere a repentaglio nostra leadership di mercato in Italia. Lotteremo come dei dannati per mantenere la nostra posizione”. Quindi la conferma: “Non intendiamo vendere Maserati”. Capitolo produzione. Nell’interlocuzione tra Stellantis e il ministro delle Imprese Adolfo Urso, con cui negli ultimi mesi non sono mancati punti di vista divergenti, si è parlato dell’obiettivo di produrre 1 milione di auto in Italia. Tavares precisa: “Non parlerò mai di 1 milione di veicoli ma di un milione di clienti. Se avessimo tutti quei clienti in Italia potremmo produrre quei veicoli. Sono clienti che devono essere messi in condizione di acquistare vetture con un costo accessibile”. Il titolo intanto ha concluso la giornata a Piazza Affari cedendo il 2,77%. 

 

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