Non stato un Consiglio di amministrazione come gli altri, quello che si svolto ieri a Parigi. Non solo per la presenza al tavolo del nuovo presidente del Piemonte Alberto Cirio, e quella forse pi importante di Iveta Radicova, la coordinatrice europea del Corridoio mediterraneo, anche lei al debutto in quella assemblea. Con la pubblicazione dei bandi italiani, tutto il tunnel ormai in fase di gara per l’assegnazione degli appalti. Un fatto dal forte valore simbolico, proprio per questo la decisione di procedere, seppure al passo del diritto francese, stata presa da Telt dopo una costante interlocuzione, cos fanno sapere fonti Telt, con la struttura commissariale della presidenza del Consiglio. La posta in gioco pi alta era quella fissata dall’Unione europea tramite l’Inea, l’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti, l’ente che tiene i cordoni della borsa per i finanziamenti europei. Lo scorso 6 giugno, il ministro Danilo Toninelli e il suo omologo francese Elizabeth Borne sono stati convocati a Bruxelles. I lavori sono in ritardo, su entrambi i versanti. Urge revisione del trattato internazionale siglato nel 2016, con una nuova tabella di marcia dei lavori per non perdere i 4 miliardi di finanziamento che l’Ue disposta a mettere sul tavolo della Tav. E’ la condizione che l’Ue chiede per stanziare i suoi fondi, destinati a salire fino al 55 per cento del totale, anche per le tratte nazionali del tracciato. La spada di Damocle che pende sul governo questa, perch impone una risposta sulla sorte dell’opera entro il 30 settembre, tre mesi prima della scadenza naturale del primo accordo, pena la restituzione dei finanziamenti ricevuti fino a quel giorno. Telt sta preparando le nuove linee guida, che spostano alla fine del 2021 l’utilizzo definitivo degli 813 milioni ricevuti finora, con l’autorizzazione del Mit e della presidenza del Consiglio.