La maggioranza giallo-verde è platealmente spaccata sulla Tav. Le mozioni in Senato sono anche una sfida tra i vicepremier. Il ministro dell’Interno è pronto, dicono i leghisti, a porre subito dopo il voto un “problema politico” nell’esecutivo. E il leader M5s, con la sua presenza a Palazzo Madama, vuole inviare un messaggio ai suoi e insieme lanciare una campagna di rivendicazione delle “battaglie” pentastellate e di accuse all’alleato di essere totalmente schiacciato sul “sistema” dei partiti.
La posizione di Conte – Ma fonti vicine a Conte, alla vigilia del confronto, sottolineano da un lato che era impossibile bloccare l’opera per il No della Francia e dall’altro che solo “il Parlamento, nelle sue prerogative sovrane” può decidere di aprire un percorso per “impedire in maniera unilaterale la realizzazione dell’opera”. Insomma, la tesi è che qualsiasi decisione venga presa dal Parlamento, non mette in discussione le scelte del governo e tantomeno il governo stesso.