L’analisi estende anche lo sguardo agli ultimi cinque anni. Ebbene, tra il 2015 e il 2019 si rintracciano aumenti come quello di Lecce (+35,6%) o altri casi di forti rincari come a Trapani del 30,9%; ad Isernia del 30,1%; a Pistoia del 25,2%; a Bari del 23,4%; a Teramo del 22,8%; ad Imperia del 22,1%; a Viterbo del 20,8%; a Catania del 17,9%; a L’Aquila del 17%. La Tari diminuisce, invece, sempre nello stesso periodo del 45,2% a Potenza; del 7,5% ad Oristano; del 14,9% a Grosseto; del 14,8% a Pordenone; del 12,7% a Matera; del 12,5% ad Enna; del 12,3% a Pavia; del 10,2% ad Avellino; dell’8,8% a Monza.
Tassa rifiuti, aumenti in quattro capoluoghi su dieci
Fonte: Elaborazione UIL Servizio Politiche Territoriali