• 1 Marzo 2025 11:44

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Targa illeggibile? Quando scatta la multa e cosa fare

Mar 1, 2025

La targa di un veicolo è l’elemento per eccellenza della sua identificazione ed è obbligatorio mantenerla sempre in condizioni ottimali. Con il passare del tempo, l’esposizione agli agenti atmosferici, urti accidentali o una scarsa manutenzione possono portare al deterioramento della targa e rendere alcuni caratteri poco leggibili o, nei casi più gravi, quasi del tutto illeggibili. Se accade, il proprietario dell’auto potrebbe andare incontro a sanzioni amministrative e a restrizioni sulla circolazione del veicolo. Il Codice della Strada, attraverso l’articolo 102, stabilisce in maniera chiara che la targa deve essere sempre leggibile e in buono stato. In caso contrario bisogna avviare una procedura di re-immatricolazione, che prevede la richiesta di nuove targhe e la loro regolare registrazione presso la Motorizzazione Civile.

Multa per targa deteriorata, quali sono le sanzioni

Circolare con una targa danneggiata o illeggibile può comportare una sanzione pecuniaria che varia tra 42 e 173 euro, in base alla gravità del deterioramento. Il problema non si limita alla multa poiché il veicolo può essere sottoposto a fermo amministrativo per un periodo di tre mesi. Se il conducente viene fermato più volte con lo stesso problema e non provvede alla sostituzione della targa, si rischia anche la confisca del veicolo.

Le forze dell’ordine, durante i controlli su strada, verificano che la targa sia visibile e leggibile. Se la vernice dei caratteri si è scolorita, i numeri risultano graffiati o coperti da ruggine e sporcizia, oppure il supporto si è deformato, il rischio di incorrere in una multa è molto alto.

I rischi di circolare con una targa illeggibile

A prima vista, un numero di targa leggermente sbiadito può sembrare un problema di poco conto, ma in realtà può avere ripercussioni. Un veicolo con una targa non leggibile può sfuggire ai sistemi di controllo automatico del traffico, come autovelox, tutor e varchi Ztl e rendere difficoltosa la rilevazione delle infrazioni.

Cosa fare se la targa è deteriorata

Nel caso in cui la targa sia danneggiata, il proprietario del veicolo è tenuto a richiedere una nuova immatricolazione alla Motorizzazione Civile. La procedura comporta la registrazione di un nuovo numero di targa, l’aggiornamento della documentazione del veicolo e l’emissione di una carta di circolazione aggiornata.

Il primo passo è presentare una denuncia di deterioramento alle autorità di polizia oppure compilare un’autocertificazione che attesti lo stato della targa. Questa documentazione è necessaria per avviare la richiesta presso la Motorizzazione. Dopodiché consegnare le vecchie targhe, qualora siano ancora parzialmente leggibili, oltre alla carta di circolazione originale del veicolo e al certificato di proprietà digitale.

Una volta completata la richiesta, la Motorizzazione emette una nuova coppia di targhe e una carta di circolazione aggiornata con il nuovo numero identificativo del veicolo. I tempi di attesa variano a seconda della sede di riferimento, ma in genere il processo richiede tra i 7 e i 15 giorni lavorativi. Nel frattempo è possibile circolare con una targa provvisoria stampata su un supporto bianco rispettando le dimensioni e le proporzioni della targa originale.

Differenze tra targa deteriorata e targa sporca

Non sempre una targa poco leggibile è considerata deteriorata. Se il problema è dovuto a sporco, polvere o fango accumulato, l’automobilista può essere invitato dagli agenti a pulire la targa sul posto e proseguire senza sanzioni. Se la sporcizia ha causato una decolorazione permanente o ha reso illeggibili i caratteri, il conducente può essere multato.

Cosa succede se la targa si stacca o si perde

Può accadere che, a causa di un urto o delle condizioni atmosferiche estreme, una targa si stacchi dal veicolo o venga persa. In questo caso, il proprietario è obbligato a sporgere denuncia di smarrimento o furto alle forze dell’ordine entro 48 ore dall’accaduto. Una volta presentata la denuncia avviare la procedura di re-immatricolazione poiché non è possibile ottenere una copia della vecchia targa. In caso di smarrimento o furto di una sola delle due targhe, la normativa impone comunque la sostituzione dell’intero set e il veicolo dovrà essere registrato con una nuova numerazione.

Quanto costa sostituire una targa deteriorata

La re-immatricolazione del veicolo ha un costo che dipende dagli emolumenti per la registrazione, dalle spese di produzione delle nuove targhe e dalle imposte di bollo. La spesa complessiva si aggira attorno ai 140 euro, suddivisi tra diritti di segreteria, bolli amministrativi e il costo fisico delle nuove targhe. Il costo varia se il veicolo appartiene a una categoria speciale, come un ciclomotore o un mezzo da lavoro.

Nel caso di veicoli storici, con targhe originali risalenti agli anni 80 o 90 è possibile richiedere la restituzione della targa originale attraverso una procedura speciale, a patto che il veicolo sia iscritto a un registro storico riconosciuto.

La revisione obbligatoria e il controllo della targa

Durante la revisione periodica del veicolo, prevista ogni due anni per le auto con più di quattro anni di vita, le officine autorizzate sono tenute a verificare che la targa sia in buono stato. Se il tecnico rileva problemi di leggibilità, corrosione o alterazione della superficie, può segnalare l’anomalia e indicare la necessità di una sostituzione. In alcuni casi, se la targa è gravemente compromessa, l’auto può addirittura non superare la revisione. Comporta l’impossibilità di circolare fino alla regolarizzazione della situazione.

Le alternative per preservare la targa ed evitare problemi

Per evitare di incorrere in sanzioni e multe a causa del deterioramento della targa, ci sono alcune accortezze che possono essere adottate. Uno dei metodi più efficaci è l’uso di vernici protettive trasparenti, che aiutano a prevenire lo scolorimento dei caratteri e proteggono la superficie dall’usura causata dagli agenti atmosferici. Anche la pulizia regolare con detergenti delicati e spugne morbide può fare la differenza ed evitare che sporco e ruggine compromettano la leggibilità della targa.

In alcuni casi, se la targa presenta solo segni superficiali di usura, è possibile richiedere un intervento di restauro autorizzato senza procedere alla sostituzione completa.

Gli strumenti utilizzati per verificare la leggibilità della targa

Negli ultimi anni, le forze dell’ordine hanno introdotto nuovi strumenti tecnologici per verificare l’integrità delle targhe durante i controlli su strada. Oltre alla classica ispezione visiva, sono utilizzati scanner a infrarossi e sistemi di riconoscimento ottico in grado di rilevare anche minime alterazioni o difetti nei caratteri. Se una targa non viene letta correttamente da questi dispositivi, il conducente è soggetto a un’ulteriore ispezione e, nei casi più gravi, a una sanzione immediata con fermo amministrativo del veicolo.

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