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Tap, il sindaco di Melendugno chiede l’immediata sospensione dei lavori: “Attendere indagini”

Nov 18, 2018

Il sindaco di Melendugno, Marco Potì, chiede l’immediata sospensione di tutti i lavori in corso per la costruzione del gasdotto Tap, alla luce delle perquisizioni e dei sequestri di documentazione scattati nei giorni scorsi nelle sede della multinazionale impegnata nella realizzazione dell’opera. “E’ una contraddizione in termini – sostiene Potì – che con indagini della magistratura in corso e corposi sequestri di atti nelle sedi Tap, al largo di San Foca si stiano ancora eseguendo le opere per il funzionali alla posa della condotta sottomarina. Torno, quindi a chiedere la sospensione delle opere che avevo già chiesto al premier Conte e al ministro Costa quando fui convocato a Roma e ciò in attesa degli accertamenti su tutte le criticità che noi avevamo sollevato”.

Giovedì 15 novembre i carabinieri del Noe di Lecce, insieme a quelli di Roma e Milano e ai loro colleghi del capoluogo salentino, hanno perquisito le sedi legali, operative, gli uffici e i cantieri di Tap a Melendugno (Le), Roma e Lecce, mentre a Villafranca Padovana (Pd) è stata perquisita la sede del laboratorio analisi Sgs Italia Spa, il centro di analisi utilizzato dalla multinazionale per le indagini ambientali sui cantieri dell’opera. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati documenti, anche su supporto informatico, tra cui tutti i rapporti di prova e analisi, dal novembre 2017 a oggi, riguardanti i campionamenti effettuati sulle acque di falda sotto il cantiere Tap a San Basilio di Melendugno (Le). Qui gli accertamenti dei carabinieri e di Arpa Puglia avevano riscontrato il superamento dei limiti di alcune sostanze pericolose, tra cui il cromo esavalente.

“Faccio presente e sottolineo due volte che questa storia dell’inquinamento era presente nel dossier che consegnai allo staff del ministro Costa il 18 ottobre – rimarca Potì – e dal quale ebbi rassicurazioni. Credo che oggi quello staff si dovrebbe ricredere”. Nell’inchiesta della Procura di Lecce sono al momento indagati Clara Risso, legale rappresentante di Tap Italia, Michele Mario Elia, country manager della società e Gabriele Paolo Lanza, project manager di Tap.

Le indagini dei magistrati leccesi erano state avviate dopo l’ordinanza con la quale il sindaco Marco Potì aveva vietato il prelievo dell’acqua dai pozzi dell’area di cantiere, in località San Basilio, per l’accertato sforamento dei limiti di alcune sostanze pericolose (manganese, nichel, arsenico e cromo esavalente), la cui presenza era stata riscontrata in quantitativi superiori alla norma. Per stamattina il Movimento mamme No Tap ha organizzato una passeggiata simbolica nella zona compresa tra il dolmen e la via Francigena dove è prevista la costruzione della centrale di depressurizzazione.

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