Acquistare un’auto a rate ora conviene. Con il taglio ai tassi di finanziamento, si aprono tante nuove occasioni per tutte quelle famiglie a corto di liquidità, messe anche nella posizione di rinnovare il proprio parco macchine. “Per acquistare un’automobile da 25.000 interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni – stima la Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) -, il costo totale è passato da 37.426 euro di fine 2021 a 48.961 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 38.101 euro, con un risparmio complessivo di 10.859 euro (-22,2%) rispetto ai tassi di fine 2023”.
Una boccata d’aria fresca
In un Paese, come l’Italia, dove l’età media del parco auto circolante è elevato (12 anni e 6 mesi secondo le ultime indagini), si profila un’opportunità imperdibile, da cogliere al volo. Gli ecobonus 2024 sulle vetture elettriche esauriti in poche ore mostrano la propensione all’acquisto di privati (e imprese), che, messi nella posizione di poter acquistare un veicolo nuovo, rispondono con entusiasmo alla prospettiva di acquistare una macchina a basse o zero emissioni. Questo pure pensando al fenomeno del cambiamento climatico, che soprattutto nel periodo si coglie in modo nitido.
In confronto a certi Stati europei, dove la situazione economica è più florida, il Belpaese continua ad accusare la stagnazione dei salari. Una situazione che si trascina da tanti, troppi anni, nonostante i numerosi cambi di Governo. Lo scoglio dei prezzi d’accesso è importante, anche perché nel giro di pochi anni i listini hanno subito un forte rincaro. Si veda il caso della Dacia Sandero che nel 2018 costava circa 7.500 euro, mentre oggi occorre sborsare un minimo di 12.500 euro. Nel mezzo, le migliori dotazioni e lo scoppio dell’inflazione hanno determinato un deciso rincaro. E le cifre crescono ulteriormente nel caso delle elettriche, che dovrebbero prendere il sopravvento, dopo il bando delle auto a benzina e diesel nel 2035, nonostante la premier Giorgia Meloni la definisca una “follia ideologica”.
Riduzione del costo del denaro
“La riduzione del costo del denaro decisa oggi dalla Banca Centrale Europea rappresenta una svolta fondamentale per l’area euro: per le banche, che in parte avevano già anticipato da mesi il taglio dei tassi, ci sarà l’occasione, nei prossimi mesi, di migliorare ulteriormente le condizioni praticate sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese – comunica FABI -. Nell’arco del 2024, saranno probabilmente deliberate altre riduzioni da parte della Bce, con il tasso base che entro dicembre potrebbe scendere al 3,5%-3,75%. L’inflazione, pertanto, dovrebbe restare su livelli decisamente meno preoccupanti rispetto alle fiammate del 2022 e del 2023, favorendo così la stabilità dei prezzi.
Ne conseguirà, complessivamente, un vantaggio per il ciclo economico, a partire dai consumi per arrivare al mercato immobiliare e non solo, con una spinta significativa alla crescita di tutto il PIL sia della zona euro sia, in particolare, dell’Italia. La decisione di oggi ha anche un importante significato politico, poiché la BCE ha mostrato la capacità di essere indipendente dalle scelte della Federal Reserve americana, che da sempre condiziona la politica monetaria europea: stavolta la BCE ha deciso di tagliare il costo del denaro nonostante la Fed abbia recentemente rinviato la riduzione sul dollaro”.