• 17 Marzo 2025 19:34

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Svolta nel caso di Andrea Prospero vittima del web: un arresto e un indagato

Mar 17, 2025

AGI – Svolta nel caso per la morte di Andrea Prospero, il giovane trovato senza vita lo scorso 29 gennaio. Stamane è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari dalla squadra mobile di Perugia nei confronti di un ragazzo di 18 anni appena compiuti, della provincia di Roma. All’indagato viene contestato il reato di istigazione o aiuto al suicidio. Come riferito dal procuratore capo Raffaele Cantone, i due si sarebbero conosciuti virtualmente in chat. Nelle conversazioni recuperate dalla polizia postale, Prospero avrebbe espresso più volte la volontà di togliersi la vita e l’interlocutore, secondo quanto riferito ancora, lo avrebbe incitato a farla finita.

Tra le chat anche quelle immediatamente precedenti all’assunzione di farmaci che ne hanno causato la morte. Anche di fronte all’esitazione dello studente abruzzese, l’interlocutore, invece di convincerlo a desistere gli avrebbe fornito anche indicazioni su come assumere i farmaci, consigliandogli, ha riferito Cantone, anche di ingerire i farmaci con del vino. Nelle conversazioni anche le motivazioni che avrebbero portato Andrea Prospero a uccidersi, “ragioni che attengono alla sfera personale” ha spiegato il procuratore Cantone.

Un secondo indagato

C’è anche una secondo indagato.  Si tratterebbe di un giovane campano, accusato di aver fornito le sostanze assunte da Andrea Prospero. A lui, gli investigatori sono arrivati dall’analisi delle chat di un noto social. I due indagati, ha precisato il procuratore Raffaele Cantone, non sarebbero collegati tra loro. Entrambe le conoscenze risalirebbero alla comune frequentazione di una chat. A casa del giovane campano, gli investigatori hanno trovato circa 10mila euro in contanti, che vengono attribuiti al mercato illecito.

Chi era Andrea Prospero

Andrea Prospero originario di Lanciano, in provincia di Chieti, era uno studente universitario fuorisede, iscritto al corso di Informatica dell’Università degli Studi di Perugia, città dove studiava assieme alla sorella gemella Anna: era stata lei a dare l’allarme della scomparsa quando il fratello non aveva risposto alle sue chiamate. Dopo la sua morte, sono state trovati 5 telefoni e 60 schede sim riconducibili al ragazzo, che avevano fatto ipotizzare il coinvolgimento in qualche truffa informatica. Tuttavia, i conoscenti, in diverse trasmissioni tv lo descrivevano come uno studente “non brillante” cosa che fin da subito ha fatto propendere più per un ruolo da vittima di Andrea, che di truffatore. 

“Ci troviamo di fronte a una vicenda che si muove nella realtà virtuale che purtroppo ha portato i suoi effetti nella realtà. Gli accertamenti sono stati resi possibili grazie all’analisi apparati informatici, senza i quali sarebbe stato più complicato arrivare ai risultati di oggi”. Lo ha sottolineato il procuratore aggiunto di Perugia, Giuseppe Petrazzini, illustrando gli esiti dell’indagine. 

“La realtà virtuale coinvolge le persone anche senza che queste si siano mai incontrate, con un pericolo per la sicurezza pubblica e per sicurezza personale” ha aggiunto ancora.

Il legale della Famiglia Prospero: “accolta la nostra idea”

La misura cautelare nei confronti di un indagato per l’ipotesi di istigazione o aiuto al suicidio, “sembra confermare quello che abbiamo sempre sostenuto” commenta l’avvocato Francesco Mangano che con il collega Carlo Pacelli assiste i familiari del giovane di Lanciano.

Come già in passato ritenuto dalla famiglia, Andrea sarebbe rimasto schiacciato da una situazione più grande di lui dalla quale non avrebbe trovato modo di uscire. 

 “È un dolore indicibile e inenarrabile quello dei familiari che in questo momento viene rinverdito e il pensiero e’ rivolto verso altri lidi. Ringraziamo gli inquirenti per l’attività svolta”. Cosi’ l’avvocato Carlo Pacelli.

“L’indagine va avanti ci sono circostanze da chiarire cosi’ come la Procura della Repubblica ha iniziato a dare risposte alla famiglia. Nel tempo necessario anche le altre circostanze oscure verranno svelate. Anche per far si’ che la triste sorte di Andrea, magrissima consolazione, possa essere di monito per tanti altri ragazzi che in rete non trovano l’oceano dove navigare ma piuttosto un abisso profondo ed estremamente pericoloso”, ha aggiunto Mangano.

La sorella Anna: “Ha lasciato un vuoto incolmabile”

 “Il vuoto che ha lasciato Andrea è incolmabile. Confidiamo nella giustizia e ringraziamo gli inquirenti, gli avvocati e tutte le persone che hanno aiutato a far venire fuori la verità e che ci aiuteranno”. Così Anna Prospero, sorella di Andrea. 

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