C’è una data da cerchiare in rosso sul calendario della F1 che verrà, il 20 gennaio 2026. In quel giorno non si disputerà un GP, non ci sarà un test ufficiale, ma sarà il giorno in cui Audi mostrerà al mondo il volto definitivo della sua sfida nell’apice del motorsport. Berlino sarà il palcoscenico del lancio globale dell’Audi Revolut F1 Team, nome ufficiale della nuova scuderia che debutterà nel Mondiale 2026 e che promette di portare in griglia non solo un costruttore leggendario, ma un’idea diversa di squadra, di brand e di relazione con i tifosi.
Il nome e il logo appena svelati sono molto più di un’operazione di marketing. Sono una dichiarazione d’intenti. Audi F1 e Revolut, una delle fintech più influenti al mondo, si fondono in un’identità comune che guarda oltre la pista. La partnership per il title sponsorship, annunciata nel luglio 2025, diventa così la pietra angolare di un progetto che vuole sfidare le convenzioni della F1 moderna.
Audi, finalmente F1
Per anni l’ingresso di Audi in F1 è stato evocato, rimandato, discusso. Poi, la svolta. Il nuovo regolamento tecnico 2026, con power unit più sostenibili e un maggiore equilibrio tra elettrico e termico, ha aperto la porta giusta al momento giusto. Audi ha scelto di entrare da costruttore ufficiale, senza mezze misure, costruendo un progetto industriale completo che affonda le radici nella Sauber Motorsport, ora destinata a diventare Audi Motorsport AG. Un passaggio simbolico e sostanziale. Sauber non scompare, ma viene integrata in una visione più ampia. La holding continuerà a chiamarsi Sauber Holding AG, così come Sauber Technologies AG, a testimonianza di un’eredità tecnica preziosa. Ma il cuore sportivo batterà con un nuovo nome, nuovi colori e una nuova ambizione.
La rivoluzione passa anche dal nome
Audi Revolut F1 Team non è un semplice accostamento. È il segno di un’alleanza che vuole essere strutturale. Revolut non sarà solo visibile sulle fiancate della monoposto, entrerà nelle operazioni finanziarie del team, con Revolut Business integrato nei processi interni, e nel rapporto con i tifosi grazie a Revolut Pay, che renderà più fluida l’esperienza d’acquisto nello store ufficiale. Ma soprattutto, Revolut diventa il ponte verso una nuova generazione di fan. Attivazioni digitali, contenuti esclusivi, vantaggi via app, accessi speciali agli eventi. La F1, già proiettata verso un pubblico sempre più globale e giovane, trova qui un alleato naturale. Non è un caso che Nikolay Storonsky, CEO e co-fondatore di Revolut, parli apertamente di “sfidare lo status quo” e di “ossessione per l’eccellenza ingegneristica“. Parole che, in F1, pesano.
Berlino, non un lancio qualunque
Audi ha scelto Berlino, non una pista, non una sede storica del motorsport. Una scelta che racconta molto. Il lancio del 20 gennaio 2026 sarà un evento immersivo, costruito attorno a tre pilastri chiave: chiarezza, intelligenza tecnica ed emozione. Per la prima volta, il team presenterà la sua identità completa, dalla filosofia visiva alla livrea definitiva della monoposto 2026. Dopo l’anticipazione dell’Audi R26 Concept mostrato a novembre, sarà finalmente svelata la veste con cui Audi si presenterà sulla griglia di partenza. Meno di 50 giorni separeranno quel momento dalla prima gara del Mondiale: un conto alla rovescia che renderà tutto ancora più reale. Il giorno successivo, il 21 gennaio, Berlino aprirà le porte anche ai tifosi. Un gesto non scontato, che ribadisce la volontà di Audi di costruire il proprio ingresso in F1 insieme al pubblico, non sopra di esso.
Un team, tre Paesi
Il progetto Audi Revolut F1 è per definizione, internazionale. Germania, Regno Unito e Svizzera sono i tre pilastri geografici su cui si regge la squadra. Il centro tecnico di Bicester diventerà ufficialmente l’Audi Motorsport Technology Centre UK, mentre la produzione della power unit avrà il suo fulcro in Germania. Jonathan Wheatley, Team Principal, parla di una “bandiera sotto la quale tutti si uniscono“. Non è retorica, costruire un team di F1 oggi significa coordinare competenze, culture e processi diversi, con una visione comune e una leadership chiara. Massimo Frascella Audi CCO: “Con il nostro debutto in F1, stiamo introducendo un sistema di progettazione unificante per riunire ogni aspetto della nostra organizzazione. Al centro ci sono i nostri quattro anelli. Sono le basi su cui è costruito il resto del nostro marchio. Vogliamo avere l’auto più sorprendente sulla griglia. Vogliamo essere il marchio più audace fuori pista. E vogliamo creare un impatto culturale che vada oltre la griglia“.
Binotto, Wheatley e la cultura dell’ambizione
A dare sostanza al progetto ci sono nomi che la F1 la conoscono profondamente. Mattia Binotto, Head of Audi F1 Project, rappresenta il legame tra metodo, precisione e visione a lungo termine. Il suo messaggio è chiaro, prima ancora dei risultati, conta costruire una cultura. “Il team sta prendendo forma, guidato da una cultura di precisione e di ambizione implacabile“, dice. Parole che suonano come un manifesto e che si aggiungono a quelle condivise già qualche settimana fa: “L’obiettivo è chiaro: lottare per i campionati entro il 2030. Quel viaggio richiede tempo, le persone giuste e una mentalità di miglioramento continuo. Diventare un campione è un viaggio di progresso. Gli errori accadranno, ma imparare da loro è ciò che guida la trasformazione. La prima vettura di F1 di Audi scenderà in pista per la prima volta. Quel momento sarà l’inizio di qualcosa di speciale“.
Gernot Dollner, CEO di Audi AG, sottolinea invece il valore simbolico del nome e del logo: “Danno alla nostra ambizione una chiara identità“. In F1, dove ogni dettaglio è osservato, analizzato e giudicato, anche l’identità visiva diventa parte della performance.
Oltre la pista
L’ingresso di Audi in F1 non è solo una questione sportiva. È un investimento industriale, tecnologico e culturale. È la volontà di usare la F1 come laboratorio per l’innovazione, ma anche come piattaforma globale per raccontare un brand che vuole essere premium, sostenibile e digitale. Con Revolut al fianco, Audi manda un messaggio chiaro. Il futuro della F1 non passa solo dai cavalli e dai millisecondi, ma dall’esperienza, dai dati, dalla connessione con chi guarda e vive questo sport. Il 2026 è vicino e il conto alla rovescia è iniziato. E quando le luci di Berlino si accenderanno il 20 gennaio, l’Audi Revolut F1 Team non presenterà solo una livrea o un logo. Presenterà una visione. E, forse, una nuova idea di F1.