AGI – La mano di un cuoco che ‘spadella’ alcuni elementi della cucina italiana insieme a vari monumenti italiani, simboli del territorio e personaggi della cultura. Viene richiamato l’atto del preparare cibo come rito e come patrimonio alimentare e di cultura, reso vivo ogni giorno e che verrà trasmesso alle future generazioni.
È stato presentato a Pompei il logo ufficiale che sosterrà la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, realizzato dagli allievi della Scuola della medaglia dell’Istituto poligrafico e zecca dello Stato.
Nella parte bassa del logo, poi, c’è la scritta ‘Io Amo (con due cuoricini tricolori al posto delle lettere ‘o’) la Cucina italiana candidata a patrimonio Unesco’. Più sotto ancora, i loghi dei ministeri della Cultura e dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste che sostengono la candidatura.
Alla cerimonia, nell’anfiteatro del Parco archeologico di Pompei, sono presenti, tra gli altri, i ministri Francesco Lollobrigida, Gennaro Sangiuliano e Matteo Piantedosi, il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, e l’ad del Poligrafico, Francesco Soro. La candidatura, promossa dall’Accademia italiana della Cucina, dalla fondazione Casa Artusi e dalla rivista ‘La cucina italiana’ è stata lanciata lo scorso 23 marzo.
Sangiuliano: “Finiti i tempi in cui turisti trovavano chiuso”
Sono finiti i tempi in cui i turisti venivano qui, decenni fa, e trovavano il cartello ‘chiuso’ perché stiamo facendo delle aperture straordinarie e apriamo sempre ed è finita l’epoca in cui i tombaroli rubavano, anzi adesso molte cose ci vengono restituite da tutto il mondo”. Lo sottolinea, parlando di Pompei, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine della presentazione.