la tassa sulla fortuna
L’Erario incasserà il 12% della vincita da 209 milioni . Il vincitore dunque vedrà il suo premio ridursi, si fa per dire, a 184 milioni
di Marco Mobili
14 agosto 2019
2′ di lettura
Il banco vince sempre. Il Fisco infatti è già pronto a brindare anche con il fortunato possessore della sestina vincente del Superenalotto da 209.160.441 milioni di euro. Con la “tassa sulla fortuna” l’Erario incasserà il 12% della vincita: a conti fatti, tolti i primi 500 euro di franchigia oltre la quale si applica il prelievo sulle vincite, si tratta di poco più 25 milioni di euro che ridurranno il premio a 184 milioni. Un prelievo alla fonte che, almeno in questo caso, non obbliga il vincitore nelle vesti di contribuente ad alcun adempimento tributario. L’assegno o il bonifico che sarà liquidato dal concessionario autorizzato sarà al netto della tassa sulla fortuna.
Tasse solo su frutti futuri
Prelevati questi 25 milioni al momento dell’incasso il Fisco non vanterà più alcun diritto di prelievo sulla vincita. Il vincitore portata a casa la maxiposta non sarà più soggetto a obblighi tributari e sul capitale non dovrà pagare ulteriori imposte. Saranno infatti tassati eventuali frutti futuri della vincita (rendite, capital gain o beni patrimoniali come seconde, terze o quarte case).
Come passare all’incasso
Per riscuotere la vincita il giocatore avrà 90 giorni di tempo per recarsi in uno dei due Uffici Premi di Sisal (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13), in via Tocqueville 13 a Milano o in viale Sacco e Vanzetti 89 a Roma. Con se dovrà portare la ricevuta vincente, unico titolo valido per vedersi liquidare i 184 milioni, un documento di identità, un iban e il codice fiscale. Ci sarà subito una veloce verifica da parte della Sisal sulla schedina e sull’identità del giocatore. Per l’ufficializzazione della vincita occorrerà attendere, dopo i riconoscimenti di rito, del responsabile dell’Ufficio Premi che firmerà tutti gli incartamenti e di lì ai successivi 31 giorni darà disposizione per il pagamento del premio e quasi certamente con bonifico o assegno. Attenzione se il vincitore si farà accompagnare da un notaio, da un avvocato o ancora da un intermediario di fiducia per l’incasso, al di là della parcella che dovrà versare e che nei casi simili di maxi vincite hanno visto applicare somme dall’1 al 3%, la Sisal il bonifico lo indirizzerà sul conto corrente bancario del soggetto che deposita la giocata vincente. In questo caso e vista la somma di 184 milioni la fiducia dovrà essere davvero tanta!!
Si riparte da 45 milioni
Chi non ha vinto in questa tornata potrà riprovarci con la prossima sestina vincente che riparte con un jackpot da ben 45 milioni e anche in questo caso, se centrato subito, il Fisco si garantirà una “vincita” di 5,4 milioni. In una settimana la tassa sulla fortuna avrebbe reso allo Stato la bellezza di oltre 30 milioni.