AGI – Francesco Colonnese, ex difensore di Inter e Napoli, le pretendenti alla Supercoppa italiana in palio a Riad, si esprime sulla finale e sui possibili scenari.
“Io – premette – sono interista, ma Napoli è la mia seconda squadra, ed è stata quella di mio padre Vincenzo. Sono molto legato a entrambe e porto con me dei bellissimi ricordi. Napoli è una piazza importante, che ha grande fascino, sono i Campioni d’Italia in carica, è una squadra molto forte anche se arriva da una prima parte di stagione non così esemplare. Ha superato però brillantemente la prova con la Fiorentina meritando la finale, cambiando modulo rispetto al 4-3-3, che ha funzionato. Vedremo un Napoli diverso dal solito, meno ‘garibaldino’ rispetto a quello di Spalletti: nella prima parte di stagione voleva dominare il gioco, oggi invece è la squadra è più attendista, anche grazie a questo nuovo modulo adottato da Mazzarri”.
Colonnese individua quindi i punti deboli del Napoli: “Credo che quest’anno abbia difficoltà di personalità, molti giocatori come Kvarastelia e Lobotka non stanno facendo più la differenza, Osimhen (oggi in Coppa d’Africa) non sta rendendo come l’anno scorso. Si sente molto la mancanza di Kim in difesa, senza di lui ha perso il 50-60% della sua forza. E quindi ne risente molto a livello di gioco. Il cambio di modulo scelto in Semifinale contro la Fiore ha permesso di giocare in maniera più guardinga”.
Per quanto rigaurda invece i nerazzurri, “l’Inter è una squadra forte e collaudata, con un possesso palla eccezionale, con giocatori di movimento che hanno sempre tanta voglia di vincere. Sta dimostrando di essere la più forte di tutte.
L’unico club che è riuscito a metterla in difficoltà è stata la Real Sociedad in Champions League, che ha avuto un possesso palla superiore all’Inter”. Le insidie per Inzaghi comunque ci sono: “L’Inter dovrà fare attenzione a Simeone, è molto forte lo conosco bene, l’ho visto crescere perchè giocavo con suo padre all’Inter. Sta facendo bene, è un attaccante scomodo ed è bravo anche in fase realizzativa. Sono finali quindi ci vorrà molta attenzione, il Napoli cercherà di averne anche se la favorita è senza dubbio l’Inter perchè è ‘mostruosa’, perfetta. Dovrà quindi sperare che si presenti con delle lacune”.
L’Inter ad oggi è la miglior difesa del campionato, proprio come nella stagione 97-98, quella della terza Champions League conquistata dal club meneghino con Ciccio Colonnese protagonista. E in virtù di una carriera significativa in quel reparto, gli abbiamo chiesto di scegliere il suo difensore “preferito”: “è Darmian, un giocatore moderno, senza particolari doti fisiche ma sa fare tutto, sempre presente, molto ordinato e solido”. La rivelazione dell’anno è invece Di Marco, “un grande talento, è stata una sorpresa, la gavetta gli ha fatto bene, ora si è conquistato ampiamente la leadership insieme a Lautaro, con Chalanoglu e Barella. Ha un piede fatato, è il giocatore con margini di miglioramento maggiori nella rosa interista, da quando è arrivato”.
Sulle sfide in attacco, Colonnese è chiaro: “Simeone mi piace molto ma Kvarastelia e Politano devono avere un rendimento migliore, per cercare di competere con la Thula, che è fortissima”.
Sulla sede del torneo “io preferisco che venga disputata in Italia, amo gli stadi italiani pieni, con tifoserie che danno colore, appeal e motivazione a chi gioca, mi piacerebbe ritornasse nel nostro Paese. Sarri ha detto delle parole forti perchè lui è molto diretto, ma ha espresso il pensiero di molte persone, che condivido”.
AGI – Francesco Colonnese, ex difensore di Inter e Napoli, le pretendenti alla Supercoppa italiana in palio a Riad, si esprime sulla finale e sui possibili scenari.
“Io – premette – sono interista, ma Napoli è la mia seconda squadra, ed è stata quella di mio padre Vincenzo. Sono molto legato a entrambe e porto con me dei bellissimi ricordi. Napoli è una piazza importante, che ha grande fascino, sono i Campioni d’Italia in carica, è una squadra molto forte anche se arriva da una prima parte di stagione non così esemplare. Ha superato però brillantemente la prova con la Fiorentina meritando la finale, cambiando modulo rispetto al 4-3-3, che ha funzionato. Vedremo un Napoli diverso dal solito, meno ‘garibaldino’ rispetto a quello di Spalletti: nella prima parte di stagione voleva dominare il gioco, oggi invece è la squadra è più attendista, anche grazie a questo nuovo modulo adottato da Mazzarri”.
Colonnese individua quindi i punti deboli del Napoli: “Credo che quest’anno abbia difficoltà di personalità, molti giocatori come Kvarastelia e Lobotka non stanno facendo più la differenza, Osimhen (oggi in Coppa d’Africa) non sta rendendo come l’anno scorso. Si sente molto la mancanza di Kim in difesa, senza di lui ha perso il 50-60% della sua forza. E quindi ne risente molto a livello di gioco. Il cambio di modulo scelto in Semifinale contro la Fiore ha permesso di giocare in maniera più guardinga”.
Per quanto rigaurda invece i nerazzurri, “l’Inter è una squadra forte e collaudata, con un possesso palla eccezionale, con giocatori di movimento che hanno sempre tanta voglia di vincere. Sta dimostrando di essere la più forte di tutte.
L’unico club che è riuscito a metterla in difficoltà è stata la Real Sociedad in Champions League, che ha avuto un possesso palla superiore all’Inter”. Le insidie per Inzaghi comunque ci sono: “L’Inter dovrà fare attenzione a Simeone, è molto forte lo conosco bene, l’ho visto crescere perchè giocavo con suo padre all’Inter. Sta facendo bene, è un attaccante scomodo ed è bravo anche in fase realizzativa. Sono finali quindi ci vorrà molta attenzione, il Napoli cercherà di averne anche se la favorita è senza dubbio l’Inter perchè è ‘mostruosa’, perfetta. Dovrà quindi sperare che si presenti con delle lacune”.
L’Inter ad oggi è la miglior difesa del campionato, proprio come nella stagione 97-98, quella della terza Champions League conquistata dal club meneghino con Ciccio Colonnese protagonista. E in virtù di una carriera significativa in quel reparto, gli abbiamo chiesto di scegliere il suo difensore “preferito”: “è Darmian, un giocatore moderno, senza particolari doti fisiche ma sa fare tutto, sempre presente, molto ordinato e solido”. La rivelazione dell’anno è invece Di Marco, “un grande talento, è stata una sorpresa, la gavetta gli ha fatto bene, ora si è conquistato ampiamente la leadership insieme a Lautaro, con Chalanoglu e Barella. Ha un piede fatato, è il giocatore con margini di miglioramento maggiori nella rosa interista, da quando è arrivato”.
Sulle sfide in attacco, Colonnese è chiaro: “Simeone mi piace molto ma Kvarastelia e Politano devono avere un rendimento migliore, per cercare di competere con la Thula, che è fortissima”.
Sulla sede del torneo “io preferisco che venga disputata in Italia, amo gli stadi italiani pieni, con tifoserie che danno colore, appeal e motivazione a chi gioca, mi piacerebbe ritornasse nel nostro Paese. Sarri ha detto delle parole forti perchè lui è molto diretto, ma ha espresso il pensiero di molte persone, che condivido”.