Ad Aragòn è andato in scena un altro spettacolare round di WorldSBK che non ha certo lasciato troppo spazio all’immaginazione. La prima vittoria di Iannone, il ritiro di Bulega in Gara1, il rientro in gara di Razgatlioğlu sono solo alcuni dei tratti più significativi di questo avvincente weekend spagnolo. Vediamo come si sono comportati i protagonisti della Superbike nelle nostre pagelle.
I top 3
Andrea Iannone 7 – come Petrucci a Cremona, anche Iannone si è iscritto ufficialmente al novero dei piloti che hanno vinto gare in Superbike e in MotoGP. Un record inseguito sin da inizio stagione con una certa dedizione personale e contro i guai fisici patiti fino ad oggi. Grazie ad una certa confidenza con la pista di Aragòn, il centauro di Vasto ha messo a segno una vittoria tutt’altro che semplice, combattendo contro giganti della categoria, meritando il successo di Gara1. Nella seconda manche si è classificato quarto, ma pur non potendo arginare gli assalti di Toprak e Bautista come sabato, ha comunque lottato ad armi pari fino al traguardo.
Garret Gerloff: 7 – ancora in modalità erede momentaneo al trono BMW, Gerloff non si è risparmiato nemmeno dopo il rientro del leader della classifica, confezionando due prove degne di chi lotta per il mondiale. Ormai pronto a lasciare la casa dell’elica dopo gli ultimi due impegni iridati, il texano porta a casa un terzo e un quinto posto molto importanti per il campionato dove sale nono posto in classifica generale, dietro alla BMW ufficiale di van der Mark.
L’eroe di giornata
Toprak Razgatlioğlu: 8,5 – rientrare dopo aver penato per due round e mezzo e dopo essersi visto sfilare i punti dai diretti avversari può fare brutti scherzi. Nessun problema per Razgatlioğlu, che una volta ripresa la moto, è stato molto bravo ad attaccare senza prendere inutili rischi, data la condizione appena recuperata, ma molto delicata e si è ampiamente difeso da chi più lo minaccia in campionato. Con l’uscita di scena di Bulega nella prima manche, gli è stato sufficiente un secondo posto anche nella seconda per battere l’emiliano ampiamente fuori dal podio. Un bottino di quaranta punti, laddove mai ha vinto una gara in carriera, sono un’ottima risposta in attesa di giocarsi tutto nel rush finale.
Álvaro Bautista: 7,5 – nonostante abbia sofferto in Gara1, è giunto quarto recuperando su molti avversari, per poi meritare la vittoria in Gara2 davanti al pubblico spagnolo. Un successo, quello di domenica, che lo tiene ancora attivo in chiave mondiale e al netto dell’opaco weekend disputato dal suo compagno, è proprio lui che tiene accesa la luce del box Ducati.
I flop 3
Nicolò Bulega: 5 – dopo il prematuro abbandono di Gara1, Bulega aveva bisogno di un risultato schiacciante, ma nella seconda manche ha mancato l’obbiettivo vittoria, determinante per il finale di stagione. Con il rientro di Razgatlioğlu, non è riuscito ad arrivargli davanti, mostrando un po’ il fianco in una pista dove il turco non ha mai vinto. Il campionato è aperto, ma le chance cono sempre meno. Fiducia e perfezione.
Andrea Locatelli/Jonathan Rea: 4,5 – due stagioni diverse per i piloti ufficiali Yamaha, un unico denominatore, la moto di Iwata è in una fase calate che rischia di precipitare. Le grandi doti di guidabilità non bastano ai due centauri che tra prove opache (Locatelli) e difficoltà infortuni (Rea), non sono mai parsi pericolosi per la concorrenza. Locatelli è più lento delle Honda di cui un tempo non si doveva preoccupare, così come Rea che fatica a riconoscersi. L’auguri che negli ultimi due round ci sia un segnale di risveglio.
Michael Ruben Rinaldi: 4,5 – i piloti italiani che guidano una Ducati privata si sono fatti il mazzo, ma si sono anche fatti trovare pronti quando chiamati in causa. Se mettiamo insieme le vittorie di Spinelli, Petrucci e Iannone, manca Rinaldi all’appello ed è normale. È stata una stagione conflittuale e continua ad esserlo, per un pilota sempre lontano dalle posizioni di rilievo dove il suo predecessore (anch’egli involuto), faceva spesso il guastafeste dei più forti. Tredicesimo e quattordicesimo sono, ad oggi, due posizioni di cui non vantarsi troppo per chi ci si lascia dietro.