Ad Assen, il terzo round del WorldSBK è stato caratterizzato da un meteo mutevole, con repentini cambiamenti, pioggia, freddo e tanta incertezza sulle scelte di assetto e gomme. Ma dove il clima ha fatto il diavolo, la sostanza non è cambiata e questa categoria ha trovato i giusti spunti per regalarci spettacolo e belle storie. Su tutte la vittoria di Spinelli al debutto assoluto, condita della continua lotta nelle posizioni di vetta e i sorpassi in classifica. Sulle due manche e la corsa sprint, ecco i nostri voti ai piloti e tra chi sale chi scende, il nuovo scenario di quello che diventa sempre più il campionato più avvincente degli ultimi anni.
I top 3
Toprak Razgatlioğlu 9,5 – E’ freddo, piove e ad Assen non ha mai vinto prima, ma Toprak decide che è ora di battere qualche altro primato e disputa due manche da campione assoluto, guidando la BMW come se l’avesse inforcata dieci anni fa e arriva rispettivamente secondo e primo. Peccato per la gara sprint in cui ha raccolto solo un punto e gli costa la vetta della classifica. La stagione è ancora lunga e al prossimo round saremo già al caldo della Riviera Romagnola, tutt’altro clima e tutt’altra prospettiva dato che più ci addentriamo nel campionato e più il binomio Razgatlioğlu-M1000RR diventa competitivo. Simply the best.
Remy Gardner 7,5 – Bravissimo a scegliere le gomme da bagnato e farsi strada tra i fenomeni dell Superbike. Assen è una delle tappe dove può dire la sua e mettere in risalto le sue doti di pilota acquatico. È anche il più bravo a governare la Yamaha che da quando ha perso Razgatlioğlu, sta ancora cercando il suo pilota di punta. Ancora un po’ disordinato in gara e al limite del suo pacchetto, serve più continuità alla lunga del torneo. Fa più di molti altri titolati. Promosso.
Álvaro Bautista 9 – In un momento dove gli avversari in lotta per qualcosa di importante sono aumentati, Bautista gioca la carta della costanza e con le sue prestazioni granitiche, nessuno lo fa scendere dal podio. Senza strafare, terzo-primo(SPRace)-secondo, scala la classifica e si prende la leadership provvisoria del campionato e nella sua squadra, andando davanti a Nicolò Bulega che ora è in terza posizione assoluta. La vecchia volpe conosce i suoi cacciatori.
I flop 3
Scott Redding 5 – Ci sono voluti tre round per vedere il britannico andare un po’ forte con la BMW del team Bonovo, eppure non ha retto la pressione e lo sforzo necessario a non perdere contatto dai primi. Una volta presa la scia giusta è finito a terra malamente, senza conseguenze, tranne che per la classifica. Con i soli otto punti di Gara 1 , Redding brancola in diciottesima posizione, in quello che sembra il campionato con maggior possibilità per tutti, è stranamente e malauguratamente involuto. Sveglia! Un po’ di pausa e su di nuovo alla caccia degli scarichi di Toprak!
Jonathan Rea 5,5 – Segnali di vita cantava Battiato e segnali importanti sono arrivati da Rea che nella qualifica ha siglato la pole position mentre tutti pativano le condizioni atmosferiche. Pronti-via, non è stato altrettanto fortunato in gara dove sulla distanza delle due manche più la Superpolerace ha racimolato solo quindici punti, con uno tondo zero nella seconda. E’ ancora distante dal competere con tutti i campioni del suo livello e sappiamo quanto sia un gran manico e un vero combattente, ma la Yamaha con lui fatica e lascia emergere altri come Gardner che nel multi clima di Assen sale sul podio. Rimandato, ma non a settembre, molto prima.
Axel Bassani 5 – La quota di galleggiamento di una Kawasaki ormai meno vincente si è abbassata di molto dall’uscita di Rea. Per Bassani, eroe dei privatissimi, una volta sulla moto ufficiale è regredito non tanto nelle posizioni e i risultati, ma quanto nella sostanza delle sue prove. Mai più veloce del compagno Alex Lowes e mai seriamente un pericolo per gli avversari. Certo non ha ereditato l’arma letale che era la verde di Akashi in mano al sei volte campione nordirlandese, ma non è paragonabile agli altri italiani delle scuderie ufficiali.
Fonte: Getty ImagesNicholas Spinelli
L’eroe di giornata
E’ sicuramente Nicholas Spinelli: 9,5 – chiamato per limitare i danni che l’assenza di Danilo Petrucci poteva recare, il pilota nativo di Atri, talento della scuola teramana, compie l’impresa vincendo una terribile Gara1 all’esordio in Superbike. Per il team Barni è festa grande e si colma il vuoto lasciato da Petrucci fermo per un importante infortunio. Scattato come un fulmine sotto l’acqua, avendo azzeccato le gomme stacca tutti di quasi mezzo minuto e appena cambia il tempo e la pista s’asciuga, il suo vantaggio lo tiene saldamente al comando fino alla bandiera rossa, esposta per l’ennesimo ribaltone meteorologico. Il resto del weekend è una comparsa, ma da buon traghettatore era tutto nei piani. Meglio di così non si poteva e la “Spinellata” diventa un nuovo modo di dire.