“Un giorno hanno suonato alla porta e mi sono ritrovato davanti Clint Eastwood. Non era l’Ispettore Callaghan ma un uomo gentile, cortese, affabile, riflessivo. Ho capito che il progetto del film si sarebbe realizzato”. A parlare è Chesley “Sully” Sullenberger, il pilota eroe che il 15 gennaio del 2009, facendo ammarare sul fiume Hudson il volo Us Airways 1549, appena partito da New York e diretto a Charlotte, con a bordo 155 passeggeri, ha trasformato un potenziale disastro aereo in un miracolo.
Ospite al Torino Film Festival, che ha presentato in anteprima italiana l’epico film di Clint Eastwood ispirato alla sua storia vera, protagonista il premio Oscar Tom Hanks, Sully ha raccontato come è nato il film: “Un amico pilota e appassionato di aviazione che forse conoscete, Harrison Ford, ha letto il mio libro autobiografico e ha proposto a Fred Marshall di produrlo. Dopo che sono stati acquisti i diritti, la sceneggiatura è finita nelle mani di Clint Eastwood. Il quale due settimane dopo averla letta si è presentato a casa mia”. Il film ricostruisce i fatti ma offre soprattutto il ritratto potente di un comandante eroe, di un anti-Schettino, chiamato a prendere la decisione giusta in pochi secondi, e farsi carico della responsabilità di condurre in salvo i suoi passeggeri.
“Con Eastwood abbiamo parlato per ore – rivela Sullenberger – Mi ha raccontato che lui stesso una volta è stato vittima di un ammaraggio, a San Francisco. Si è salvato raggiungendo la costa a nuoto”. Pilota di grande esperienza ed esperto di sicurezza, Sully ha dichiarato: “Vedermi sullo schermo interpretato da Tom Hanks è stata quasi un’esperienza extracorporea. Ha fatto un lavoro molto accurato, mi assomiglia. Attraverso le sue tecniche, l’attore ha riprodotto esattamente i miei gesti, il mio tono di voce, le mie parole. È riuscito a incarnarmi. Guardi la sua faccia e immagini l’intensità delle emozioni che ho vissuto in quei momenti”. Alla domanda se si senta più vicino agli ideali di Trump o della Clinton
risponde: “Di nessuno dei due. La mia storia rappresenta valori universali di umana civiltà”.L’eroe dell’Hudson – una storia inizialmente controversa che ha dato vita ad un’inchiesta – ammette di aver dovuto vincere qualche resistenza a concedere ai produttori i diritti della storia: “È come dare a qualcuno le chiavi della propria macchina e vederlo allontanarsi al volante. Per fortuna Clint Eastwood è uno che sa guidare”.