Il 2 aprile 1988 nasceva Subaru Tecnica International, il reparto sportivo della Casa delle Pleiadi che ha dato i natali ad alcune delle auto rimaste pietre miliari nella storia dei rally soprattutto, alla stessa maniera delle loro versioni stradali.

Si può anzi dire che è stato il ramo STI a dare lustro in Europa ad un marchio che sino ad allora era rimasto confinato ai confini nazionali e poco oltre.

Su tutte, le Subaru Impreza WRX STI rimaste legate ai successi raccolti negli anni ’90 da Colin McRae, che sulle indimenticabili Impreza blu preparate dalla specialista britannica Prodrive iniziò a mietere successi. Lo scozzese, ricordato per il suo stile di guida ardito che gli valse il soprannome “McCrash”, fu l’autore principale dei tre titoli nel Mondiale Costruttori ottenuti da Subaru consecutivamente nel 1995, 1996 e 1997 dopo il secondo posto finale nel 1994.

La Impreza fu l’auto della svolta per la STI: prima di allora era stata impiegata per quasi tutti gli anni ’80 la Subaru Leone, che però non fu mai competitiva pur essendo uno dei primi esempi di auto a trazione integrale nei rally in un’epoca in cui le concorrenti si affidavano ancora alla trazione posteriore. Per la prima vittoria per Subaru nel WRC si dovette attendere la Legacy. Prima auto realizzata da STI nel 1989, nel 1993 con McRae al volante conquistò il primo successo mondiale in Nuova Zelanda per la Casa giapponese.

Dal Subaru World Rally Team, attivo tra il 1980 e il 2008, passarono fior di piloti: Carlos Sainz, Ari Vatanen, Richard Burns (Campione del Mondo nel 2001), Petter Solberg (iride nel 2003), Juha Kankkunen, Kenneth Eriksson, Tommi Makinen, Markku Alen, Chris Atkinson ed anche l’italiano Piero Liatti.

Chiusa ormai una decina di anni fa la parentesi nel Mondiale Rally con 47 vittorie, oggi STI è attiva soprattutto nelle gare su pista: oltre al Super GT giapponese, è ormai una presenza fissa nella tradizionale 24h del Nurburgring, in cui quest’anno sarà ancora presente con una WRX STI.