AGI – La pandemia ha significativamente cambiato le abitudini degli italiani rispetto al fumo: dopo la riduzione registrata ad aprile 2020 rispetto a tre mesi prima (pre lockdown), a maggio 2021 i fumatori sono cresciuti di 1,2 milioni, con una prevalenza del 26,2% (circa 11,3 milioni) rispetto anche al novembre scorso (24%). E’ quanto emerge da uno studio longitudinale dell’Iss svolto in collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario Negri, presentato in occasione della Giornata mondiale senza tabacco.Tre i sondaggi su un campione (3.000) di 18-74 anni rappresentativo della popolazione italiana secondo le principali variabili socio demografiche nei seguenti tempi: gennaio 2020 (pre lockdown), aprile 2020 (pieno lockdown), novembre 2020 (parziale lockdown), maggio 2021 (parziali riaperture).
Il ruolo delle e-cig
“Un ruolo chiave nell’aumento dei fumatori – spiega Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss – lo hanno avuto i nuovi prodotti del tabacco (sigarette a tabacco riscaldato, Htp) e le e-cig: il loro uso in Italia contribuisce alla iniziazione e alla ricaduta del consumo di sigarette tradizionali e ne ostacola la cessazione, alimentando l’epidemia tabagica”.
Il consumo individuale
Tra i fumatori di sigarette tradizionali, il 26,3% fuma dieci o più sigarette al giorno e, tra questi, l’1,5% ne fuma più di 20. Questi ultimi sono anche quelli che rispetto ai coetanei spendono di più denaro senza il controllo dei genitori: se il 45,4% dei non fumatori dichiara di non spendere nulla senza il consenso dei genitori, la percentuale scende al 12,3% tra i fumatori occasionali e all’11,5% tra i fumatori abituali. Percentuali del tutto sovrapponibili si registrano tra gli utilizzatori di sigarette elettroniche.Il consumo occasionale o abituale di tabacco tradizionale o di sigaretta elettronica è più frequentemente associato a comportamenti non salutari: il ‘binge drinking’, il consumo di cannabis o di nuove sostanze psicoattive sono infatti pratiche più frequentemente attuate dai fumatori di sigarette tradizionali o utilizzatori di sigarette elettroniche.
Alcol e cannabis
Cosi’, se l’1,0% dei non fumatori dichiara di bere fino a perdere il controllo tre o più volte nel corso del mese antecedente l’intervista, la percentuale sale a circa il 7,0% tra i fumatori occasionali o abituali di sigarette tradizionali e a circa il 9,0% tra i consumatori di sigarette elettroniche. Similmente, l’1,1% dei non fumatori e il 2,2% dei ragazzi che non utilizzano la e-cig ha dichiarato di consumare cannabis: tale percentuale sale ad oltre il 30% tra i fumatori o i consumatori di sigarette elettroniche, con percentuali che arrivano a toccare il 50,0% tra i fumatori abituali e il 37,0% tra gli utilizzatori abituali di sigarette elettroniche.Il medesimo trend si osserva tra i consumatori di nuove sostanze psicoattive (Nsp): il 3,2% dei fumatori occasionali e il 9,3% degli abituali, il 5,1% degli utilizzatori occasionali di sigaretta elettronica e il 15,2% degli utilizzatori abituali ne ha dichiarato il consumo, rispetto all’1,0% di chi non fuma o non ‘svapa’.
L’effetto di stress e restrizioni
“Nelle condizioni di restrizioni delle libertà e di stress conseguenti alla pandemia, aumentano di oltre un milione sia i fumatori che le fumatrici – sottolinea Silvio Garattini, presidente onorario dell’Istituto Mario Negri – A maggio 2021 la prevalenza di fumatori in Italia è del 26,2% (11,3 milioni) di cui il 25,7% sono maschi (5,5 milioni) e il 26,7% sono femmine (5,8 milioni)”.Dallo studio emerge che dopo una riduzione della percentuale dei fumatori osservato ad aprile rispetto a gennaio (pre lockdown) (21,9% contro 23,3%) c’e’ stato un incremento significativo che ha portato al 24% di fumatori a novembre 2020 e a 26,2% a maggio 2021. Lo stesso fenomeno è stato riscontrato tra i fumatori e le fumatrici. Il numero di sigarette fumate al giorno nella rilevazione di maggio 2021 è tornato ad essere come in situazione di pre lockdown, mediamente di 10,8 sigarette al giorno (11,4 maschi, 10,1 femmine). A maggio 2021 usa regolarmente od occasionalmente la sigaretta elettronica il 9,0 % della popolazione, con un numero medio di ‘svapate’ al giorno di 30. Il 65% usa più frequentemente la tipologia ricaricabile, il 22% con serbatoio grande e il 13% ‘usa e getta’. Il 67% la usa con liquidi contenenti nicotina. La percentuale di utilizzatori di e-cig pre lockdown era dell’8,1%, e’ salita al 9,1% ad aprile 2020 ed e’ rimasta tale sia novembre 2020 che a maggio 2021.A maggio 2021 il 7% della popolazione usa regolarmente o occasionalmente la sigaretta a tabacco riscaldato (Htp). La percentuale di utilizzatori di Htp è significativamente aumentata durante la pandemia: il consumo è passato dal 4,1 % di gennaio 2020 al 4,4 % di aprile 2020 sino al 7% di novembre 2020 per rimanere stabile al 7% a maggio 2021.